Alessandro Genovese è fuori pericolo, ma le sue condizioni restano gravi e dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico. L'uomo stava camminando, quando da un'auto in corsa sarebbero partiti colpi. Nel 2009 venne indagato in un'operazione antimafia
Agguato a Barcellona, si indaga nel mondo della droga La vittima sarebbe vicina a clan attivo a Fondaconuovo
Un agguato in piena regola quello scattato poco prima delle 19 di ieri a Barcellona Pozzo di Gotto nei confronti di Alessandro Genovese, 46 anni, un volto noto alle forze dell’ordine. A lavoro per individuare i responsabili ci sono i carabinieri. Genovese, è rimasto ferito alle spalle e agli arti superiori da munizioni caricate a pallini nel corso di una sparatoria avvenuta in via Stretto I Fondaconuovo, poco distante dalla palazzina dove abita il 46enne.
Dopo il ferimento è stato portato all’ospedale Cutroni Zodda dove si trova tuttora ricoverato. I medici non hanno sciolto la prognosi sulle sue condizioni. Due i proiettili che lo hanno raggiunto. Uno avrebbe provocato la perforazione di un polmone. Le sue condizioni sono subito state giudicate gravi dai medici dell’ospedale barcellonese, ma non si troverebbe in pericolo di vita. Dovrà subire un intervento per la rimozione dei pallini rimasti conficcati in prossimità di organi vitali.
Sull’episodio indagano i militari della città del Longano sotto la guida del comandante Giancarmine Carusone. Da una prima ricostruzione, pare che Genovese che si trovasse in strada a piedi quando è stato raggiunto alle spalle da colpi di fucile a canne mozze esplosi da un’auto in movimento. Due quindi le persone entrate in azione. Una guidava l’autovettura, l’altra dal lato passeggero ha imbracciato il fucile e ha fatto fuoco.
Adesso si deve capire in che ambito sia maturato l’agguato. Genovese ha alle sue spalle una condanna a cinque anni per spaccio di droga nell’operazione antidroga Sant’Andrea, scattata a maggio del 2009. Due mesi prima, durante un blitz a casa di Genovese, la polizia sequestrò due pistole calibro 7,65 con matricola abrasa e relativo munizionamento, oltre a 160 grammi di hashish. Alessandro Genovese insieme a Gaetano Valastro, arrestato insieme ad altre cinque persone nell’ambito della stessa operazione, sarebbero stati a capo di due gruppi che acquistavano a Messina hashish, cocaina e marijuana per poi spacciarla fra Milazzo e Barcellona.
Il 46enne, inoltre, è stato indagato anche nell’operazione antimafia Pozzo, scattata nel gennaio 2009, che aveva portato all’arresto dei vertici delle cosche di Barcellona. Secondo le rivelazioni del pentito polacco Ariel Mroczhowsky, Genovese sarebbe stato inserito in un clan vicino alla zona proprio di Fondaconuovo dedicandosi prevalentemente all’attività di spaccio.