Open Arms, altri 14 migranti si gettano in acqua Patronaggio a Lampedusa: «Situazione a rischio»

Altre 14 persone si sono gettate in mare dalla Open Arms cercando di raggiungere la riva a nuoto. Dopo il caso singolo di questa mattina, un altro gruppo di migranti ha scelto di tuffarsi dall’imbarcazione dell’ong spagnola da 19 giorni in mare senza permesso di sbarcare.

La situazione nelle acque antistanti Lampedusa si fa sempre più critica. I migranti sono stati recuperati dalla guardia costiera, ma alcuni hanno rischiato di annegare per via delle condizioni del mare e della distanza da percorrere. L’Open Arms, infatti, si trova a circa ottocento metri dalla costa.

Intanto nell’isola delle Pelagie a breve arriverà in elicottero il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Insieme a lui diversi medici. «La situazione è esplosiva, devo riportare la calma e fare in modo che nessuno si faccia male – ha dichiarato Patronaggio -. L’impegno e l’attenzione sono massimi per l’incolumità delle persone».

Nelle prossime ore, alcune novità potrebbero arrivare dalla Spagna che già ieri si era detta pronta ad accogliere la nave. Un’ipotesi, però, che comporterebbe ancora un lungo viaggio in mare per l’imbarcazione. Al momento sono 88 i migranti rimasti a bordo della Open Arms. «Stiamo lavorando ancora in queste ore per sbloccare al più presto la situazione della Open Arms – dichiara il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli -. Ho avuto proprio poco fa una interlocuzione con la Spagna e attendo che il governo spagnolo risponda alla nostra richiesta facendo tutto ciò che è necessario per fermare la Ong». 

Toninelli, in un post su Facebook, auspica una risoluzione dello stallo senza però menzionare la possibilità che possa essere il governo italiano a far fronte all’emergenza. «Auspico che lo faccia al più presto, nelle prossime ore – aggiunge Toninelli parlando di Madrid – perché la situazione a bordo della Open Arms è diventata insostenibile: per le donne e gli uomini a bordo ormai da 19 giorni, e per l’Italia che deve gestire la situazione da sola». Il ministro poi lancia un attacco al collega Matteo Salvini, nel giorno in cui in discussione in Parlamento c’è il destino del governo M5s-Lega. «Mentre in precedenza gli altri Paesi europei, prima dello sbarco, davano la disponibilità ad accogliere una parte di migranti, ora invece ci dicono prima di sbarcarli a Lampedusa e poi si vedrà – sottolinea Toninelli -. Stanno ricominciando a voltarci le spalle e questo ha un unico responsabile: Matteo Salvini, che ha indebolito il Governo e, di conseguenza, la nostra posizione in Europa».

Intanto da Lampedusa arriva la notizia di una lettera anonima recapitata al sindaco Totò Martello, e partita da una località del Nord Italia, in cui lo si invita a fare il suo lavoro. «Ong è una questione di ordine… certo se lei la pensa così è triste. Dite che sono situazioni precarie e li vedi ridere, salutare come dei turisti e non stanno male… lei faccia il suo lavoro». Il primo cittadino ha deciso di fare denuncia e nelle prossime ore si presenterà in caserma. «Il problema è che ormai basta che uno parla e affronta l’argomento immigrati, arrivano le minacce, le lettere, gli insulti – commenta Martello -. Anche su Messanger e su Facebook è un continuo. Appena parli di migranti, scoppiano le rappresaglie». Nei giorni scorsi il sindaco si era espresso sullo stallo della Open Arms: «La prima volta che sono salito su una barca mi hanno insegnato che ogni vita umana in pericolo va salvata. Perché il mare ha le sue regole, e vanno rispettate».


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