Le opposizioni riversano contro il governo la scelta di mandare l'Assemblea in ferie per 40 giorni, ma il primo inquilino di Palazzo d'Orleans non ci sta e replica a distanza, rimarcando la differenza rispetto alle scelte del Parlamento regionale
Ars va in vacanza ma Musumeci rimarca la differenza «Il governo regionale continua a lavorare per la Sicilia»
Agli addetti ai lavori di certo non è sfuggita la vena polemica. Se l’Assemblea regionale siciliana ieri sera ha chiuso i battenti all’improvviso, riaggiornandosi al prossimo 2 settembre per le Commissioni e al 10 settembre per la seduta d’Aula, il governatore Nello Musumeci, raggiunta questa mattina Roma per un incontro istituzionale col premier Giuseppe Conte, ci tiene a rimarcare la differenza tra il governo e «gli altri».
Anche perché già in mattinata non sono mancati gli attacchi dell’opposizione, che ha riversato sul governo la responsabilità della lunga pausa estiva dell’Assemblea. È il caso di Antonio Ferrante, esponente del Pd siciliano, che in una nota ha accusato il governo Musumeci e la sua maggioranza di essere «scappati in vacanza lasciando a mollo provvedimenti importanti, oltre la nomina dell’assessore ai Beni Culturali, ormai assente da mesi. Un privilegio che i siciliani non potranno permettersi nonostante da più di un anno ci sia stata riconosciuta la condizione di insularità».
«Già da tempo – ha aggiunto Ferrante – l’Europa ci ha riconosciuto la condizione di insularità, la cui applicazione concreta prevede, tra le altre, l’introduzione di tariffe speciali nei collegamenti. Ma, evidentemente, anche questo aspetto della vita dei siciliani non sta a cuore al governo regionale siciliano, troppo impegnato a garantire la permanenza al potere sua e della sua maggioranza senza aver prodotto, in due anni, uno straccio di provvedimento. Il governo regionale sappia che su questo come sugli altri temi importanti per la vita dei siciliani da settembre organizzeremo iniziative di piazza in ogni provincia. Non gli permetteremo di vivacchiare per altri tre anni mentre la Sicilia brucia».
Anche l’ex vicesegretario regionale di casa dem, Antonio Rubino, ieri sera in un post su Facebook aveva attaccato l’esecutivo regionale a proposito della continuità territoriale. «Sabato – ha scritto – tornerò a Palermo con il “vapore di Napoli” dopo un anno impegnativo e faticoso. Non è una scelta romantica ma di necessità, perché per tornare in aereo avrei dovuto spendere una cifra pari a un mese di affitto».
Secondo Rubino «non è giusto subire la propria natività come una lesione di diritto. Un presidente della Regione, degno di questo nome e non succube di Salvini, dovrebbe battere i pugni per porre il tema della continuità territoriale e assicurare risorse come in Sardegna. Per tanti la Sicilia è terra di turismo e ne siamo contenti, ma per molti di noi è casa e tornare a casa è un diritto».
Insomma, Gianfranco Micciché manda tutti i deputati in vacanza, ma le opposizioni si scagliano contro Musumeci. Che, sebbene ieri sera si sia incontrato per un aperitivo col primo inquilino di Sala d’Ercole, questa mattina ci tiene a rimarcarne la differenza. «Beato – ha scritto il governatore sui social network – chi va in vacanza! Il governo della Regione Siciliana, invece, continua nel suo lavoro. L’assessore Alberto Pierobon è al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gaetano Armao e Manlio Messina sono in Conferenza Stato-Regioni per discutere della partecipazione della Sicilia all’Expo 2020 Dubai, io e Marco Falcone saremo al Cipe per seguire la sorte dell’autostrada Catania-Ragusa. Voglio vedere se il premier Giuseppe Conte mantiene la parola come ha assicurato nell’incontro della scorsa settimana. Su questa importante arteria ci sono state troppe promesse: adesso – conclude Musumeci – è tempo di fatti!»