«Ancora non è stato consegnato il documento alla magistratura», spiega a MeridioNews Alessandra Furnari, l'avvocata della famiglia del parà siracusano morto nell'agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa
Caso Scieri, autopsia rivela nuove lesioni sul corpo Riesumazione ripresa in video, attesa per relazione
Quattro nuove lesioni sono state scoperte nei resti del corpo di Emanuele Scieri, il parà militare di leva siracusano di 26 anni trovato morto nel pomeriggio del 16 agosto del 1999 ai piedi di una torre di asciugatura dei paracadute della caserma Gamerra di Pisa.
Dopo quasi 20 anni, queste nuove fratture ossee sono emerse durante l’autopsia effettua dalla medica legale Cristina Cattaneo. Ferite che, come riporta il quotidiano La Nazione, non erano state riscontrate quando fu effettuato il primo accertamento sul corpo. La salma è stata riesumata lo scorso 14 maggio nel cimitero di Noto e l’esame autoptico è iniziato a Milano qualche giorno dopo. «La relazione alla magistratura non è ancora stata consegnata – spiega a MeridioNews la legale della famiglia Scieri Alessandra Furnari – Erano stati chiesti 60 giorni di tempo che, a meno che non venga richiesta una proroga, scadranno a breve». Intanto, tutte le fasi, a partire dalla riesumazione del cadavere, sono state riprese e sono contenute in un video.
Ancora un passo avanti nella vicenda che ha avuto una svolta con la riapertura delle indagini da parte della procura di Pisa, nel settembre del 2017. Dopo due anni di lavori della commissione parlamentare d’inchiesta che si è occupata (con oltre cinquanta sedute e più di una settantina di audizioni) di far luce sul caso, rivelando nella relazione conclusiva di aver individuato nuovi elementi utili per definire delle responsabilità penali. Nei primi anni Duemila il decesso era stato archiviato come suicidio. Adesso, ci sono tre indagati per omicidio volontario: l’ex caporal maggiore della Folgore Alessandro Panella, Andrea Antico e Luigi Zabara, questi ultimi entrambi ex commilitoni di Scieri. Due settimane fa, alla lista degli indagati si è aggiunto l’ex comandante della Folgore Enrico Celentano. Al generale in pensione vengono contestate le accuse di favoreggiamento e false informazioni al pubblico ministero.