Regione, approda all’Ars la norma che apre ai concorsi Grasso: «Non sappiamo quanti ne potremo assumere»

In attesa della pausa estiva, inizia questo pomeriggio all’Assemblea regionale siciliana l’esame del primo dei tre collegati tematici alla Finanziaria regionale. Si tratta di disegni di legge su focus specifici che il governo guidato da Nello Musumeci aveva proposto ai deputati di trattare in maniera contestuale alla manovra economica, ma che il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, ha voluto slegare dalla finanziaria. Così, dopo l’approvazione del collegato generale, ecco che a Sala d’Ercole sono stati calendarizzati i tre collegati tematici (che riguardano rispettivamente il personale, le autonomie locali e la cultura). Poi sarà la volta dell’attesa riforma dei rifiuti, prima che gli inquilini di sala d’Ercole si fermino per la pausa d’agosto. O almeno le intenzioni sono quelle.

Intanto si inizierà con la norma che riguarda, tra le altre cose, le assunzioni: gli ultimi articoli del secondo collegato sono dedicati alla riapertura dei concorsi per un lavoro a tempo indeterminato alla Regione, dopo anni di blocco delle procedure di selezione di nuovo personale. Si tratta di un’apertura che arriva dopo l’adeguamento dei contratti dei dipendenti regionali, atteso da oltre dieci anni e conseguito dall’assessora alla Funzione Pubblica, Bernadette Grasso. Adesso si potrà lavorare alle nuove assunzioni, che saranno fatte in maniera proporzionale al numero di personale che man mano andrà in quiescenza, in modo tale da non lasciare gli uffici scoperti, ma riducendo in maniera graduale il numero complessivo dei dipendenti della Regione Siciliana. I dirigenti di terza fascia potranno passare in seconda fascia (cambierà il trattamento economico), permettendo così la nuova infornata di funzionari.

Le assunzioni dovrebbero partire nel 2020 in maniera proporzionale ai pensionamenti: per 100 funzionari che saranno andati in pensione nel 2019, la Regione potrà bandire concorsi fino a 75 nuove assunzioni per l’anno successivo. Percentuale che si innalzerà all’85 per cento nel 2021 (sulla base dei pensionamenti dell’anno precedente), fino al 100 per cento del 2022.

Stesso meccanismo anche per i dirigenti: l’amministrazione potrà procedere a nuove assunzioni di dirigenti in misura non superiore a una percentuale della spesa per il personale andato in pensione nell’anno precedente (il 30 per cento per il 2019, il 40 per il 2020, il 50 per il 2021). I dirigenti esterni all’amministrazione non potranno superare l’8 per cento della dotazione complessiva, per una durata non inferiore a due anni, né superiore a cinque «e comunque nel limite dello stanziamento annuo di 200mila euro per il triennio 2019-2021. Per il periodo di durata dell’incarico, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono collocati in aspettativa senza assegni con il riconoscimento dell’anzianità di servizio». I comandati non potranno superare il cinque per cento delle posizioni carenti in organico, entro un limite di spesa di 100mila euro l’anno per il triennio 2019/21.

Ma quante nuove assunzioni sono previste? «Impossibile al momento fare delle stime realistiche – precisa l’assessore alla Funzione Pubblica, Bernadette Grasso a Meridionews – perché dipenderà da quanti andranno in pensione nel corso di questo anno, da quante risorse saranno liberate, da quante ne serviranno per la formazione dei dipendenti che potranno fare un avanzamento di carriera. Soltanto a quel punto sarà chiaro quanti posti potremo mettere a bando. Prima sarebbero soltanto proclami»

Intanto per le procedure legate ai nuovi concorsi, l’articolo 7 destina una somma di 30mila euro, mentre l’articolo 8 solleva la necessità di «implementare nel prossimo futuro le risorse organiche del Corpo Forestale Regionale, considerate – si legge nella relazione introduttiva – le gravissime carenze di organico soprattutto con riferimento agli agenti ed assistenti forestali che rischiano di compromettere il corretto funzionamento dell’istituzione». L’ultimo articolo, infine, recepisce le disposizioni contenute nella norma nazionale per l’applicazione di quota 100, per coloro i quali abbiano i requisiti all’interno dell’amministrazione regionale e vogliano usufruire degli strumenti messi a disposizione dalla riforma del sistema pensionistico.

Di assunzioni si parla anche al vicino Palazzo dei Normanni: all’Assemblea regionale siciliana infatti sono una quarantina le figure da assumere. E sono già stati chiusi due bandi: quello da undici posti per consigliere parlamentare e quello da otto posti per segretario parlamentare.


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