Sea Watch, la capitana Rackete interrogata per tre ore   Resta ai domiciliari, la procura chiede divieto di dimora

«Credevo che la motovedetta si spostasse, non volevo colpirli». Sono state queste le parole della comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete, dette alla giudice per le indagini preliminari Alessandra Vella, durante l’udienza di convalida dell’arresto. Durato circa tre ore, l’interrogatorio si è tenuto nell’aula 9 al secondo piano del tribunale di Agrigento presidiata dalle forze dell’ordine. L’ordinanza sarà emessa domani. La 31enne tedesca, intanto, resta agli arresti domiciliari in un’abitazione privata di Agrigento. Intanto, il procuratore capo Luigi Patronaggio ha fatto sapere di avere chiesto per Rackete «il divieto di dimora nella provincia di Agrigento, che comprende i porti di Porto Empedocle, Agrigento e Lampedusa perché è sufficiente per non danneggiare le indagini».

Nessun problema di ordine pubblico. All’ingresso del tribunale, alcuni agrigentini hanno affisso uno striscione con la scritta «Standing by your side Carola» (Siamo al tuo fianco Carola, ispirato a una canzone di Celine Dion, ndr). «Penso che l’ignoranza vada gestita e la gente vada educata – ha detto uno dei cittadini davanti al tribunale – Se c’è questo clima, probabilmente, c’è un fallimento da parte delle nostre istituzioni sull’educazione e sulla cultura dell’accoglienza. Capisco che i problemi sono tanti, che non c’è lavoro – ha aggiunto – ma non si fa leva sull’emotività di un popolo per alimentare disparità razziale».

Dopo 17 giorni in mare, lo scorso 29 giugno, la capitana ha deciso di entrare nel porto di Lampedusa. Momenti di tensione si sono registrati durante l’attracco, quando una motovedetta della guardia di finanza ha tentato di impedire la manovra ponendosi tra la banchina e la nave. Sbarcati i migranti, Rackete è stata arrestata per resistenza a nave da guerra e pubblico ufficiale e tentato naufragio. «Risponderà a tutte le domande del giudice – aveva detto, prima di entrare in aula per l’interrogatorio, l’avvocato Leonardo Marino che è uno dei legali che assiste la capitana – Rackete ha agito in uno stato di necessità e non aveva alcuna intenzione di usare violenza nei confronti degli uomini delle Fiamme gialle. Ha cercato in ogni modo di evitare questo epilogo, ma non poteva attendere oltre perché la situazione a bordo della nave era drammatica».

Non sembra essere di questo avviso, però, il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio che, durante la conferenza stampa a margine dell’udienza di convalida dell’arresto della capitana, ha affermato che «non è stata un’azione necessitata. Non c’era uno stato di necessità poiché la Sea Watch attraccata alla fonda aveva ricevuto, nei giorni precedenti, assistenza medica ed era in continuo contatto con le autorità militari per ogni tipo di assistenza, per cui, per il divieto imposto dalla guardia di finanza di attraccare, non si versava in stato di necessità». Patronaggio ha inoltre precisato però che «cosa diversa è il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per cui si procede separatamente. Quella sarà la sede (l’altro fascicolo, ndr) dove valutare se l’azione di salvataggio dei migranti effettuata nelle acque antistanti la zona Sar libica sia stata un’azione necessitata. In quell’altro procedimento, verificheremo se i porti della Libia possono ritenersi sicuri e andremo a vedere se la zona Sar è presidiata dalle autorità della guardia costiera libica. Verificheremo anche – ha aggiunto – le concrete modalità del salvataggio cioè se vi sono stati contatti tra i trafficanti di esseri umani e la Sea Watch, se il contatto è avvenuto in modo fortuito o ricercato». 

Subito dopo l’arrivo a Porto Empedocle della comandante, la portavoce della Sea Watch Giorgia Linardi ha informato di averla vista «scendere dalla macchina un po’ travolta dagli eventi. Teniamo conto che è stata in una condizione di isolamento negli ultimi giorni e, nei giorni precedenti, in una condizione di relativo isolamento sulla nave. È impossibile per lei, in questo momento, comprendere tutto quello che accade». Concluso l’interrogatorio, il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini non si è fatto attendere: «Dalla giustizia mi aspetto pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani e ha ignorato ripetutamente le nostre leggi. Dagli altri Paesi europei, Germania e Francia in primis, mi aspetto silenzio e rispetto. In ogni caso, siamo comunque pronti a espellere la ricca fuorilegge tedesca». 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]