Siracusa-Gela, pre-accordo a Roma per proseguire lavori Intanto Regione prova a non perdere cofinanziamento Ue

La politica si nutre di annunci. Ma quando si parla della costruenda autostrada da Siracusa a Gela, agli annunci non crede più nessuno. L’ultima data di un’ipotetica fine lavori l’ha comunicata tre giorni fa l’assessore Marco Falcone all’Assemblea regionale siciliana: luglio 2020 per portare l’infrastruttura fino a Modica. Un termine spostato sempre più avanti: non più a marzo 2019, come era da programma e come impone la Commissione europea per non riprendersi i 48 milioni di euro di cofinanziamento; non più nemmeno a febbraio 2020, come aveva messo nero su bianco la Regione siciliana lo scorso marzo. E anche questa nuova scadenza è subordinata a innumerevoli «se». 

C’è da riconoscere al nuovo assessore alle Infrastrutture Falcone, che ha ereditato lo stallo, che le sta provando tutte per far ripartire i cantieri da un lato e salvare il cofinanziamento europeo dall’altro. E la strada scelta è stata quella di non risolvere il contratto con il consorzio di imprese (Condotte più Cosedil) che si è aggiudicato l’appalto da 284 milioni per i lotti 6-7-8, da Rosolini a Modica, nonostante le inadempienze fin qui registrate. «Se lo avessimo fatto – spiegano dall’assessorato ai Trasporti – si sarebbe dovuta iniziare un’attenta rendicontazione dei lavori svolti, per poi valutare l’eventuale disponibilità a proseguire da parte delle ditte arrivate seconde e terze alla gara. Ma abbiamo il sentore che da parte di queste società non ci sia grande interesse e poi, soprattutto, la gara fu assegnata con la modalità dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Questo significa che chi fosse subentrato, avrebbe rimodulato l’appalto, con tempi lunghissimi». Stesso destino, secondo i tecnici delle Infrastrutture, se si fosse ricominciato tutto da capo con una nuova gara. 

Ecco quindi che la soluzione migliore è sembrata quella di sedersi al tavolo con Condotte e Cosedil. La prima, terzo gruppo italiano nel settore delle costruzioni con oltre un miliardo di fatturato e cinquemila dipendenti, è stata commissariata dal governo nazionale dopo una richiesta di concordato preventivo caduta nel vuoto. Sulla sua sorte pesano due miliardi di debiti e l’inchiesta giudiziaria di Messina (sulle presunte tangenti proprio per l’aggiudicazione dell’appalto della Siracusa-Gela). Mercoledì Falcone è volato a Roma per sedersi al tavolo con i commissari di Condotte (mandataria dell’appalto col 70 per cento) e con i vertici di Cosedil (mandante con il 30 per cento). E hanno messo nero su bianco quello che era stato annunciato alcuni mesi fa: Condotte esce formalmente dall’appalto e cede il ramo d’azienda a Cosedil che si è detta disponibile a proseguire i lavori. Ma solo a determinate condizioni. 

Cosedil ha infatti aperto col Consorzio autostrade siciliano un contenzioso da 200 milioni di euro. Si tratta, a detta della società, dei costi lievitati dall’inizio dei lavori a oggi. Una somma che sarebbe figlia di variazione dei prezzi, ordini di servizio aggiunti in corso d’opera e così via, e che il Cas non intende riconoscere. Al tavolo romano si è però fatta avanti la concreta possibilità di un accordo sulla base di una transazione di circa 22 milioni di euro che il consorzio verserebbe a Cosedil. Con questo scenario, la società avrebbe garantito il proseguimento dei lavori. Spetterà adesso a una commissione formata da tecnici dal dipartimento Infrastrutture e guidata dal dirigente Salvo Lizzio quantificare esattamente il valore della transazione. Operazione che dovrebbe richiedere circa un mese di tempo. 

Intanto nei cantieri tra Rosolini e Ispica, i lavori sono quasi fermi. Alcune ditte sub appaltatrici sono presenti per conto di Cosedil che, ha spiegato l’assessore Falcone, «nonostante non si sia ancora perfezionata la cessione del ramo d’azienda e non sia arrivato il via libera ufficiale del Cas, dal 4 luglio a oggi ha speso 4,5 milioni di euro e dà lavoro a 60 persone». Sul lotto fino a Ispica restano da spendere 40 milioni di euro. In totale per arrivare fino a Modica altri 120. Ma la Regione e il Cas rischiano di dover far fronte a un buco da 48 milioni di euro, quelli che l’Unione europea non intende confermare come cofinanziamento, visto il mancato rispetto delle scadenze. Il governo Musumeci aveva provato a chiedere di riprogrammare questi fondi (previsti dalla programmazione 2007-2013) a cavallo con la nuova. Ma l’Unione europea ha risposto picche. La strada che adesso gli uffici stanno seguendo – e non si esclude a breve un viaggio a Bruxelles – è quella di separare la parte finale dell’appalto. Rendicontare cioè quanto speso finora, in percentuale, dei fondi europei stanziati e farseli riconoscere. Perdendo così, solo una parte del finanziamento. 

«Se mi chiedete come finirà la storia di questa infrastruttura, non ve lo riesco a dire – ha detto Falcone davanti ai deputati -. Dispiace che in Sicilia non abbiamo un’azienda in grado di aggiudicarsi appalti di questo tipo, non abbiamo un’azienda che fatturi cento milioni di euro all’anno, manca un tessuto imprenditoriale che possa affrontare queste grandi opere. Quindi – ha concluso – dobbiamo provare quanto più possibile a fare squadra». 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

La notizia della morte di Ubaldo Ferrini ha aperto nella mia mente una caterva di finestrelle come pop-up. Finestrelle alle quali non saprei neanche dare un ordine preciso. Ricordi forse anche sbagliati (chiedo ai lettori di correggermi ove sbagliassi), ma di una cosa sono certo: questi pop-up sono uniti da un filo conduttore a cavallo […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]