A essere assassinato è stato Rino Sorce, titolare del bar-pizzeria Grande Fratello. Sarebbero stati più di dieci i colpi esplosi. L'autorità giudiziaria belga ha disposto l'autopsia per venerdì. Il delitto arriva a otto mesi da quello in cui perse la vita il 28enne di Porto Empedocle, mentre fu ferito un altro favarese
Liegi, ucciso 50enne ristoratore favarese A settembre l’agguato a Mario Jakelich
Un nuovo omicidio lega la provincia di Agrigento al Belgio. Ieri sera, Rino Sorce, 50enne ristoratore di Sclessin, nella periferia di Liegi, ma originario di Favara è stato ucciso con diversi colpi di arma da fuoco. Il delitto è avvenuto intorno alle 22.30 all’esterno del locale Grande Fratello, locale situato in rue Ernest Solvay.
Secondo le prime ricostruzioni, una vettura parcheggiata nell’area antistante il bar-pizzeria si è messa in moto non appena Sorce è uscito in strada, accostando l’uomo e sparando. Sarebbero almeno una dozzina i colpi esplosi, diversi dei quali avrebbero preso l’auto della vittima. L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia per il 50enne, gli esami si dovrebbero svolgere venerdì. Per quanto riguarda l’arma, pare sia stata utilizzata una semiautomatica.
Il delitto arriva a quasi otto mesi da quello di Outremeuse, altro quartiere della città belga. In quell’occasione a essere ucciso fu Mario Jakelich, 28enne originario di Porto Empedocle. L’uomo rimase vittima di un agguato. Anche in quell’occasione furono tanti i colpi esplosi, a riprova di come si sia trattata di un’esecuzione. Insieme a Jakelich, quella sera, si trovava il 40enne di Favara Maurizio Di Stefano, che rimase gravemente ferito. I due – Jakelich viveva a Parma con la famiglia – si erano recati in Belgio per motivi poco chiari. «Non sapevamo cosa ci facesse lì», ha dichiarato a novembre a MeridioNews un familiare dell’empedoclino.
Negli scorsi mesi, il primo omicidio belga è stato messo in relazione con un altro assassinio, in questo caso avvenuto proprio a Favara. Era il 26 ottobre quando il 42enne Carmelo Ciffa, originario di Porto Empedocle, è morto dopo essere stato colpito da alcuni proiettili esplosi all’ora di pranzo in pieno centro. L’uomo, con precedenti per droga e ritenuto vicino al clan Grassonelli, stava lavorando a una palma di proprietà di un supermercato. Tuttavia, il collegamento con quanto accaduto a Liegi non ha trovato conferme nelle forze di polizia italiane, con gli investigatori che si sono limitati a dire di non voler escludere alcuna pista.