Ars, sulle Province andamento lento (e confuso). Governo di nuovo battuto

APPROVATO L’ARTICOLO 1. SI TRATTA DELLA NORMA CORNICE. LA STRADA RESTA IN SALITA

Che fine faranno i dipendenti delle partecipate delle Province? In base a quali parametri si è scelto di fissare il limite minimo per la formazione dei Consorzi in 150 mila abitanti e  perché non è prevista l’elezione dei loro Presidenti?

Sono solo alcuni dei punti più controversi della riforma delle Province in discussione all’Ars, dove oggi è andata in scena a un’altra giornata caotica a Sala d’Ercole.

Dopo tre ore di seduta l’Aula ha approvato solo l’articolo 1 che prevede l’istituzione dei Liberi consorzi in sostituzione delle attuali nove Province. Si tratta della norma cornice intorno alla quale deve muoversi l’intera riforma.  Solo la premessa, insomma.

Sala d’Ercole, mentre scriviamo (sono circa le 21, 30) è ancora riunita. Ma difficilmente si riuscirà ad approvare l’articolo 2:

“All’articolo 2 si agganciano sessanta emendamenti ha detto il deputato del Pid, Toto Cordaro– e al di là della posizione di facciata ad esempio del Pd, che vorrebbe continuare, in tanti si sentirebbero sollevati se rimandassero a domani per una ulteriore riflessione. Non voglio nemmeno pensare a cosa dirà di questa norma il Commissario dello Stato. E quel giorno la responsabilità sarà del governo e della maggioranza”.

“Fermiamoci. Se andiamo avanti in questo modo- ha sottolineato Marco Falcone (FI)- rischiamo di approvare una legge deformata. Noi vogliamo aiutare il governo a fare una legge ragionata, sensata. Rinviamo l’Aula a domani. E anche adesso riuniamoci in una conferenza dei capigruppo”.

La polemica si è accesa ulteriormente nella discussione sul conferimento dell’incarico di Presidente dei Liberi Consorzi.

Che senso ha eleggere il Sindaco delle Città metropolitane e non quello dei Liberi consorzi? Si chiedono i deputati dell’opposzione.

“Questo articolo 2 è lo specchio della volontà del governo di tenere lontano, da questo presunto processo evolutivo, proprio il cittadino-elettore” ha commentato Nello Musumeci, leader de La Destra.

Su questo punto c’è un emendamento del deputato del Pd, Mario Alloro che chiede la consultazione popolare per l’elezione dei vertici dei Consorzi.

Il Governo non è d’accordo.

Aggiornamento delle 22.00

 L’Aula riserva un’altra batosta al Governo Crocetta:  è stato approvato l’emendamento presentato dal Movimento cinque stelle che prevede il referendum consultivo per l’adesione dei Comuni ai Liberi consorzi. 39 i voti a favore, 37 i contrari. 

L’atmosfera è tesissima. Urla tra i banchi dei deputati costringono il Presidente dell’Ars a sospendere i lavori e a rimandare la seduta a domani alle 16.


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