Ars, slitta ancora il voto sulle Province. Troppe assenze nella maggioranza: Aula rinviata

Nulla di fatto, ancora una volta. Slitta di nuovo il voto sulla riforma delle province, in discussione all’Assemblea regionale siciliana ormai da una settimana. Martedì scorso il disegno di legge era stato rispedito in commissione Affari istituzionali per dare spazio al cosiddetto Salva-ineleggibili, peraltro bocciato dal parlamento. Oggi la discussione inizia, ma non va lontano.

A vincere infatti è l’assenteismo tra i banchi dell’Assemblea, che presentavano ampie zone deserte dalle parti della maggioranza. Una situazione di imbarazzo che ha dato vita anche ad accesi botta e risposta, come quello tra il leghista Vincenzo Figuccia, che ha incentrato il suo accorato intervento sulle colpe dell’opposizione e sulla paternità del Partito democratico della attuale riforma, che si intende soppiantare, e Nello Dipasquale, che ha invece fatto notare al collega come nella scorsa legislatura targata Nello Musumeci, non si sia fatto niente per cambiare la legge.

Dipasquale ha anche denunciato la volontà della maggioranza di perdere tempo, «sono intervenuti colleghi che abbiamo sentito parlare l’ultima volta in occasione del giuramento», dice. «La maggioranza è scomparsa» sottolinea anche Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord. Alla fine neanche la capigruppo convocata dal presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno è riuscita a uscire dall’impasse, con lo stesso Galvagno che lascia il palazzo per andare a colloquio con il presidente della Regione Renato Schifani.

La discussione, che sarebbe dovuta culminare col voto dell’articolato della riforma, è andata avanti fino alla definitiva chiusura dei lavori, con il vicepresidente Nuccio Di Paola che ha rimandato tutto a domani pomeriggio. Difficilmente dunque la riforma potrà essere approvata entro questa settimana.


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