Ormai all'ars siamo alle battute finali. Mentre scriviamo è in corso -o dovrebbe essere in corso - la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari di sala d'ercole. All'ordine del giorno ci dovrebbe essere la manovra finanziaria (o forse qualcosa che gli somiglia vagamente) e le mozioni di sfiducia al governo lombardo.
Ars, per Lombardo l’ora della verità
Ormai all’Ars siamo alle battute finali. Mentre scriviamo è in corso -o dovrebbe essere in corso – la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari di Sala d’Ercole. All’ordine del giorno ci dovrebbe essere la manovra finanziaria (o forse qualcosa che gli somiglia vagamente) e le mozioni di sfiducia al Governo Lombardo.
La prima mozione porta la firma dei parlamentari di centrodestra. La seconda è quella di Pd e Udc, due partiti che hanno fatto parte del Governo regionale di Raffaele Lombardo (il Pd, di fatto, è ancora in giunta, rappresentato da qualche assessore a ‘mezzadria’ e da un po’ di dirigenti generali, che ormai non sono più alti funzionari pubblici al servizio della collettività, ma merce di scambio della politica, in barba al decreto Cassese).
Stizzita la reazione del capogruppo dell’Mpa all’Ars, Nicola D’Agostino. Ritengo indispensabile – dice D’Agostino – procedere rapidamente allapprovazione del disegno di legge 900/A, al fine di dare alla Sicilia le ultime risposte, soprattutto alla luce dello stop dei lavori parlamentari che abbiamo registrato a giugno. Anticipare la discussione di una mozione di sfiducia ci appare inutile, pretestuoso ed ipocrita, poiché Lombardo ha già annunciato le proprie dimissioni per fine mese. Del resto questa era la posizione ufficiale della Presidenza dellARS: se qualcosa è cambiato nel frattempo, qualcuno ce lo dica.
Ovviamente, all’Mpa la mozione di sfiducia al Governo non va proprio giù. Da qui la speranza che la conferenza dei capigruppo di oggi la faccia ‘scivolare’ dopo la discussione sulla manovra, ovvero sul disegno di legge – numero 900 A, citato da D’Agostino – che Governo e presidenza della commissione Bilancio e Fiananze, non a caso, hanno bloccato durante il mese di giugno.
Così, oggi, Lombardo e il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona, sperano di convincere il parlamento a ritirare la mozione – anzi, le mozioni di sfiducia – con la scusa che, prima, si deve approvare la manovra. Per la cronaca, il disegno di legge 900 è la parte residuale della manovra finanziaria impugnata dal commissario dello Stato lo scorso aprile.
L’ago della bilancia, in questo passaggio politico, è il presidente dell’Ars, Francesco Cascio: toccherà a lui, alla fine prendere una decisione. O mettere in discussione a breve la mozione di sfiducia al Governo Lombardo, o rinviare tutto a dopo la manovra. Ma siccome la manovra si prenderà almeno 10-15 giorni, è probabile che – sempre se dovesse passare il rinvio per approvare il disegno di legge n. 900 – che Lombardo rimanda al suo posto sino a fine mese.
Non è un caso, insomma, se il comunicato di D’Agostino termina con un ‘messaggio’ al presidente Cascio.