«Una questione di rispetto», secondo il presidente dell'assemblea. «Un malinteso», secondo il governatore che non si è presentato, così come nessun esponente della giunta, alla discussione per recepire la legge Delrio. Che così finisce per slittare alla prossima settimana
Ars, nuovo strappo tra Crocetta e Ardizzone Governo assente in Aula, rinviata la seduta
L’ennesimo scontro istituzionale tra palazzo dei Normanni e palazzo d’Orleans si è consumato nell’arco di un’ora. La seduta a Sala d’Ercole questa mattina era convocata per le 10. All’ordine del giorno, il recepimento della riforma Delrio, uno schiaffo a Crocetta, che contava invece di non toccare nuovamente la legge e di attendere la pronuncia della Corte Costituzionale. Ma il governo in Aula non è ancora arrivato, così Giovanni Ardizzone decide di rinviare di un’ora da discussione sulla riforma delle Province, per permettere all’esecutivo guidato da Rosario Crocetta di essere presente in Aula. Trascorsi i sessanta minuti, i deputati ritornano, ma il governo ancora non c’è. Ardizzone questa volta s’infuria e rinvia la seduta al prossimo martedì.
«Un malinteso», secondo Crocetta, che ha raccontato di essersi soffermato tra i corridoi alla ricerca di Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione Bilancio. «Io so che è arrivato in assemblea intorno alle 10 – racconta Vinciullo -, mentre presiedevo la commissione. Lì abbiamo sospeso i lavori alle 10.50 per tornare in Aula, ma a Sala d’Ercole, come è noto, Crocetta non c’era. La campana suonava, impossibile non sentirla. Io mi auguro che questo episodio possa servirci per il futuro, il rispetto dell’orario è dovuto. Ben venga la polemica se risolve un problema che non è certo sorto adesso. Quello dei ritardi ormai era diventato un vezzo insopportabile. Anche in conferenza dei capigruppo, appena qualche giorno fa, abbiamo dovuto attendere più di un’ora per iniziare, in attesa che arrivasse Crocetta».
Ma secondo il governatore, l’esecutivo era lì, era a Palazzo dei Normanni, pur non essendo fisicamente in Aula. Ed ecco l’ira di Ardizzone, che ribadisce si tratti di una questione di rispetto: «La politica – ha detto – non si può fare in corridoio. Le decisioni si assumono in Aula». Ma a Sala d’Ercole, stamattina, Crocetta non ha messo piede.