Ars, giugno, dolce far niente…

Ormai è assodato: giugno, per i 90 ‘califfi’ è stato un mese da vuoto politico e parlamentare pneomatico. Non che nei mesi precedenti abbiamo fatto qualcosa di utile. Ma giugno, come si suol dire, sta passando in ‘cavalleria’. E il motivo c’è: siccome nessun parlamentare vuole andare a casa senza la ‘buonuscita’ – cioè senza che l’Ars abbia approvato prima la manovra -ecco che la politica ha deciso di rinviare tutto al 15 luglio. La manovra, insomma, si approverà poco prima delle annunciate dimissioni di Lombardo.

L’Aula, riunita oggi, non ha fatto un tubo. Ai lavori erano attesi il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l’assessore alla salute, Massimo Russo. Che non si sono presentati per impegni ‘istituzionali’.

La presidenza dell’Ars ha comunicato che il Sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, è stato ‘schiodato’ dallla poltrona di deputato regionale. Al suo posto subentra l’onorevole Antonio D’Aquino, primo dei non eletti della medesima lista (PDL) e nel medesimo collegio elettorale di Messina.

D’Aquino, appena messo piede all’Ars ha comunicato subito il proprio ‘salto della quaglia’, passando nell’Mpa.

Soddisfatto il capogruppo dell’Mpa, Nicola D’Agostino, che ricorda che anche “l’on. Picciolo ha dichiarato di iscriversi al Movimento per le Autonomie. In questo modo l’Mpa conta oggi sedici deputati che, sommati ai cinque aderenti all’Mps, ed ai cinque iscritti al Gruppo Fli -Api, determinano un totale di ventisei deputati che fanno riferimento al Nuovo Polo per la Sicilia, una coalizione che evidentemente continua a crescere perché rappresenta attualmente la migliore opzione politica in Sicilia”.

Bisognerà capire se, alla crescita in Aula farà riscontro una crescita tra gli elettori.

In attesa degli eventi, i ‘califfi’ passano il tempo a dirsene quattro. Il capogruppo dell’Mpa all’Ars, Nicola D’Agostino, per esempio, dà una bella ‘strigliata’ al presidente dell’Ars, Francesco Cascio.

“Cascio – scrive D’Agostino in un frizzante comunicato – che ha una certa confidenza con le clientele, anche per una antica e nobilissima tradizione familiare – attività che credo non abbia minimamente smesso di esercitare nemmeno da presidente dell’Ars – tenta di nascondere il fatto più rilevante di questi anni. Che, cioè, il Governo Lombardo tutto ha fatto tranne che confermare prassi legate al consenso immediato delle clientele. Anzi, Lombardo ha avuto il coraggio di cambiare, creando nuovi equilibri politici e gestionali della nostra Regione, tentando di liberarla finalmente dal giogo e dallo sfruttamento di quei poteri economici che hanno alimentato contrasti e conflitti drammatici. Un impegno costante, quello di Lombardo, per liberare la Sicilia dalla subalternità dei poteri economici e politici nazionali, che hanno sempre visto l’Isola come una terra di conquista, di risorse e consensi da saccheggiare. Per queste ragioni oggi Cascio dice di non volersi candidare, perché sono venuti meno i suoi riferimenti tradizionali ai quali era legato, a cominciare dal suo partito, che senza Berlusconi rischia di implodere”.

Beh, le parole di D’Agostino sono un po’ forti. ‘Accusare’ Lombardo di non organizzare clientele è quasi ‘offensivo’ nei riguardi dell’attuale Governo. Non concordiamo nemmeno su Cascio “che dice di non volersi candidare”. A noi risulta che Cascio, invece, si vuole candidare, magari senza passare dalle primarie.

A D’Agostino replica il parlamentare del Pdl, Salvo Pogliese. “Forse un colpo di sole, in questa calda giornata di giugno – dice Pogliese -ha determinato la reazione delirante dell’amico Nicola D’Agostino dell’ Mpa, che nello sforzo, goffo, di difendere l’indifendibile, critica pesantemente il Presidente dell’Assemblea, attribuendogli connotazioni, quali quella di proteggere clientele, di cui il suo capo indiscusso, Raffaele Lombardo, è Premio Nobel”.

“Cascio, al contrario di Lombardo – ha aggiunto –   è un ottimo Presidente che ha dimostrato grande dinamismo, efficienza e alto senso delle Istituzioni”.

Anche Pogliese, detto tra noi, è un po’ ‘offensivo’ con Cascio. Che, non scordiamolo mai, ha militato, da giovanissimo, nella vecchia Dc. Cascio il clientelismo lo conosce bene. Con Lombardo – democristiano anche lui – su questo versante se la giocano.

A Pogliese controreplica il parlamentare regionale dell’Mpa, Giuseppe Arena.

“Dato che siamo in questi giorni si parla tanto di candidature – dice Arena – ritengo che l’amico Pogliese possa degnamente figurare tra i componenti la giuria del Telegatto 2012. Le sue verità assolute, però, non riusciranno minimamente a confondere l’elettorato siciliano chiamato ad esprimere un sereno giudizio sull’operato di una giunta regionale e di un presidente della Regione che, quanto a riforme, rettitudine e rinnovamento, non hanno assolutamente nulla da imparare. Nella speranza quindi che l’amico Pogliese possa concentrarsi invece sugli esami di riparazione del proprio partito – bocciato a più non posso da tutto e tutti – lo invitiamo ad analizzare con maggiore spirito critico e con minore faziosità l’operato del Governo Lombardo che tanto si è speso, con risultati positivi assai concreti, per il bene della nostra Sicilia”.

Secondo noi si sbagliano entrambi. Perché alle prossime regionali avranno problemi sia l’Mpa, sia il Pdl.

 

Affaire Siremar, Lombardo diserta l’Ars

 


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