Ipotizzando di mandare a casa il presidente della regione non ci sarebbe 'bisogno' di censurare l'assessore alla formazione. Sara' cosi'? ormai ci aspettiamo di tutto. Vi raccontiamo la possibile operetta oscena hche potrebbe prendere spunto da pinocchio. Intanto va avanti lo scippo di 20 milioni di euro alla crias: ddl pronto per l'aula
Ars/ Forse hanno trovato un’altra scusa per salvare ancora una volta la ‘Soldatessa Nelli’: la sfiducia a Crocetta…
IPOTIZZANDO DI MANDARE A CASA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE NON CI SAREBBE ‘BISOGNO’ DI CENSURARE L’ASSESSORE ALLA FORMAZIONE. SARA’ COSI’? ORMAI CI ASPETTIAMO DI TUTTO. VI RACCONTIAMO LA POSSIBILE OPERETTA OSCENA HCHE POTREBBE PRENDERE SPUNTO DA PINOCCHIO. INTANTO VA AVANTI LO SCIPPO DI 20 MILIONI DI EURO ALLA CRIAS: DDL PRONTO PER L’AULA
Ars: dalle pagliacciate all’operetta? Il dubbio che possa finire tutto in una grande risata – amara, ironica, se non sarcastica – c’è. Insomma, la seduta di oggi pomeriggio di Sala d’Ercole potrebbe presentare una nuova puntata di quella che sotto gli occhi degli osservatori si presenta ormai come un’operetta oscena.
A prescindere da come finirà l’elezione del vice presidente dell’Ars (che oggi comunque potrebbe essere eletto), non è da escludere un nuovo sotterfugio per salvare, ancora una volta, la ‘Soldatessa Nelli’.
Il ‘lavoro sporco’ – chiamiamolo così – questa volta potrebbe essere affidato al Nuovo centrodestra democratico (non si possono chiedere le ‘contorsioni’ parlamentari sempre alla Lista Musumeci…). Come? Uno scenario possibile potrebbe essere rappresentato dalla presentazione della mozione di sfiducia al presidente della Regione, Rosario Crocetta.
A questo punto qualcuno si potrebbe alzare e dire: “Signori, ma se c’è la volontà del Parlamento siciliano di sfiduciare il presidente della Regione con una mozione – che se approvata farebbe cadere il Governo – che bisogno c’è di censurare l’assessore alla Formazione professionale?”.
Insomma, dove il maggiore c’è il minore cessa: ovvero, la mozione di sfiducia a Crocetta ‘assorbirebbe’ le mozioni di censura all’assessore Nelli Scilabra. Anzi, assorbirebbe di certo la mozione di censura del centrodestra, mentre non sappiamo cosa ne penserebbero i 14 deputati del Movimento 5 Stelle che hanno presentato una propria mozione di censura all’assessore alla Formazione. Lo precisiamo perché i grillini non dovrebbero partecipare a queste sceneggiate parlamentari.
Ribadiamo: non sappiamo se gli alfaniani siciliani si presteranno a quest’ennesina ‘babbiata’ parlamentare (non lo escludiamo, perché il ‘lato’ catanese di questa forza politica è ultragovernativa, ovvero alleata di Crocetta). Non sappiamo come reagiranno i grillini a una ‘nuova puntata’ dell’operetta ‘Salviamo la soldatessa Nelli’.
Ci auguriamo di sbagliarci, perché se l’esame della mozione di censura dovesse saltare per far posto alla mozione di ‘sfiducia’ potremmo ben dire che l’onorevole Giovanni Ardizzone non presiede un Parlamento, ma un teatro delle marionette dove potrebbe andare in scena una riedizione ‘creativa’ di Pinocchio.
Il protagonista – Pinocchio – c’è già: chi meglio del presidente Crocetta potrebbe interpretare questo ruolo, visto non mantiene regolarmente tutti gli impegni che assume? Lo stesso presidente dell’Ars Ardizzone, anche se messinese – visto che presiederebbe comunque il teatrino – potrebbe interpretare il ruolo di Mangiafuoco.
Per la fata turchina non ci dovrebbero essere problemi: con tutte le donne che ci sono tra Giunta regionale e ‘cerchio magico’ di Crocetta una adatta al ruolo si dovrebbe trovare. Non parliamo del Gatto e la Volpe, perché all’Ars se ne troverebbero più di due.
Quanto a Geppetto – lo diciamo anche se si inalbererà di nuovo con noi – pensiamo all’onorevole Santi Formica.
Ci proporranno una versione ‘teatrale’ di Pinocchio o Sala d’Ercole, oggi, offrirà qualcosa di serio?
Di sicuro c’è che si sta lavorando per mandare a tamburo battente in Aula – forse anche oggi – il disegno di legge che certificherà lo scippo di circa 20 milioni agli artigiani e agli agricoltori per pagare gli operai della Forestale (19 milioni di euro ‘rapinati’ al fondo di rotazione della Crias) e un altro milione di euro per il Ciapi di Priolo (sempre dalla Crias).
In queste ore sarebbe in corso il solito, indecoroso ‘patteggiamento’ con l’Ufficio del commissario dello Stato per evitare un epilogo che dovrebbe essere scontato: e cioè l’impugnativa di una legge sbagliata che toglie soldi alle attività produttive per pagare spesa corrente.