Ars e nomine sanità, il blitz di Minardo (Mpa) in prima commissione

30 Luglio 2012-Il ‘caso’ era nell’aria da qualche giorno. E oggi, puntuale come un orologio svizzero, è scoppiato. Di scena, le nomine sulla sanità – per la precisione, la trasformazione di alcuni commissari straordinari in in direttori generali di Azienda ospedaliere e sanitarie. Le nomine, ovviamente, le ha fatte il Governo Lombardo. Secondo quanto previsto dal regolamento, debbono passare dalla prima commissione legislativa dell’Ars (Affari istituzionali). Quello che è successo oggi. Con un piccolo ma sostanziale ‘giallo’ che dovrà esere chiarito dalla commissione verifica di poteri dell’Ars. Ma andiamo per ordine.

Premesso che il parere della prima commissione legislativa è obbligatorio ma non vincolante per il Governo. Nel senso che il Governo può procedere alle nomine anche se la commissione Affari istituzionali dell’Ars dice “no”. Cosa che, in verità, non è mai successa. Cosa è successo, invece, stamattina?

E’ successo che il presidente della prima commissione, Riccardo Minardo, Mpa (foto a sinistra), ovviamente fedelissimo del presidente Raffaele Lombardo, ha convocato la commissione con all’ordine del giorno le nomine sulla sanità (Gaetano Sirna a Catania, Salvatore Messina ad Agrigento, Manlio Magistri a Messina, Salvatore Cirignotta, in qualità di commissario straordinario a Ragusa, Carmelo Pullara all’Arnas Civico di Palermo). A quanto pare, in commissione erano presenti nove parlamentari. A norma di regolamento, il numero minimo di parlamentari che compongono la commissione che debbono essere presenti è otto. Ce n’erano nove. Ma due di questi hanno chiesto la verifica del numero legale. E qui è scoppiato il ‘giallo’.

I due parlamentari che hanno chiesto la verifica del numero legale erano convinti di essersi chiamati fuori. Invece la loro presenza è stata conteggiata e la commissione ha approvato le nomine della sanità. I due parlamentari hanno obiettato che avendo chiesto la verifica del numero legale si consideravano fuori dai lavori della commissione. Altrimenti – hanno fatto notare – a rigor di logica sarebbero rimasti fuori.

La vicenda, come abbiamo già accennato, ha dato vita a una diatriba. Il ‘caso’, a questo punto, dovrebbe finire sul tavolo della commissione verifica di poteri, che dovrebbe essere convocata dal presidente dell’Ars, Francesco Cascio. Non è da escludere che il “sì” alle nomine da parte della prima commissione dell’Ars venga revocato.

Per completezza va detto che mentre per tutte le nomine di enti e società regionali o riconducibili comunque alla Regione vale la legge sullo spoil system introdotta dall’Ars (legge che come abbiamo scritto la scorsa settimana non è stata impugnata dal commissario dello Stato e quindi sarà in vigore non appena verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana), per la sanità si procede diversamente.

Le nomine nella sanità sono regolate dal Codice Civile. Si tratta di contratti di diritto privato e lì, con molta probabilità, si aprirà una querelle.           

Oggi l’Ars, come annunciato nei giorni scorsi, ha varato alcune leggi (qualcuna rigorosamente inutile). Per esempio l’istituzione dell‘Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza”, fortemente voluta dal parlamentare dell’Mpa, Paolo Colianni. La figura del Garante, “attua il principio cardine, previsto dalla Convenzione di New York del 1989, da quella di Strasburgo del 1996, entrambe ratificate dall’Italia, dalla nostra Costituzione e dai Principi di Parigi approvati dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993, che prevede interventi preventivi a sostegno dei minori e non dettati dall’emergenza”.

In pratica, il Garante vigilerà sui diritti dei minori e segnalerà le possibili infrazioni. Verrà scelto, neanche a dirlo, dal presidente della Regione tra persone di comprovata esperienza nel settore. Il Garante resterà in carica cinque anni, e si metterà in tasca una somma pari alla metà dell’indennità dei deputati regionali.

Il “sì” di Sala d’Ercole è arrivato anche per l’istituzione dell’Albo regionale delle società di mutuo soccorso. Un provvedimento voluto soprattutto dal Pdl (primo firmatario l’onorevole Raimondo Torregrossa). Queste società dovranno operare in favore degli anziani. La legge istituisce una Consulta e un albo per il coordinamento di queste associazioni. Per l’attuazione di questi interventi sono stati stanziati 10 milioni di euro.

L’Ars ha votato anche la ‘riforma’ dei rifiuti. Si tratta di una legge truffaldina che punta a scaricare sui Comuni e quindi nelle tasche dei cittadini siciliani il deficit di oltre un miliardo e 300 milioni di euro accumulato dagli Ato rifiuti. Il Parlamento siciliano, invece di individuare i responsabili del deficit stratosferico, ha messo una pietra sopra su tutta questa incredibile storia di sprechi e ammanchi, disponendo la liquidazione dei 27 Ato rifiuti. Si punta a costituire nuove società (scelta assurda, perché sarebbero bastati i consorzi tra Comuni). Forse per spartire nuovi posti di presidenti e consiglieri di amministrazione?  

Approvata anche la legge che introduce il quoziente familiare in Sicilia. In pratica, si punta a sostenere le famiglie bisognose. Per l’approvazione di questa legge si è battuto il parlamentare del Pdl, Vincenzo Vinciullo. 

L’Aula ha detto “sì” anche alla “Promozione della ricerca sanitaria”. Una legge dal sapore clientelare per favorire gli amici di qualche parlamentare. Prima di spendere soldi pubblici per lavori di ricerca pe ri quali ci sono già Università e Cnr, la politica siciliana farebbe bene a far funzionare meglio gli ospedali pubblici e a istituire la cosiddetta medicina nel territorio che, fino ad oggi, tranne cari rari, è una fiction.

Con legge viene istituita la Commissione regionale per la promozione di pari opportunità tra uomo e donna nella Regione. Ci saranno un presidente, due vicepresidenti, e un segretario.

L’Ars ha anche approvato il rendiconto generale della Regione siciliana.

Problemi, invece, per l’assestamento di bilancio, che, a quanto pare, non sarebbe regolare. Tant’è vero che è stato rinviato in commissione Bilancio e Finanze. Si tratta del provvedimento che contiene norma importanti: gli interventi per le isole minori (trasporti via mare e dissalatori di Lipari e Ustica), interventi per l’Ast, l’Azienda siciliana trasporti e lo stanziamento per i precari dei Comuni (tra poco vi informeremo con un altro articolo).


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