Il ddl all'ordine del giorno a sala d'Ercole prevede la stipula di un mutuo da parte della Regione per acquisire il patrimonio immobiliare delle strutture termali e procedere alla vendita. Il mutuo richiesto sarà di 19 milioni di euro per una durata trentennale. Ma dal M5s avvertono: «Pagheremo interessi di un mutuo passato»
Ars, attesa per la mini finanziaria di Ferragosto Fondi per terme, scuole private e Liberi consorzi
Da un nuovo mutuo per salvaguardare le terme di Sciacca e Acireale alla rimodulazione dei ticket per i siti culturali siciliani, dalla promozione del settore vitivinicolo ai fondi per i Liberi consorzi, dalle risorse per le isole minori alle scuole private per l’infanzia. C’è spazio un po’ per tutti della variazione di bilancio che l’Ars si accinge a votare a ridosso del Ferragosto e che è diventata una sorta di mini finanziaria estiva.
Il dibattito sul ddl all’ordine del giorno a sala d’Ercole è previsto soltanto dopo l’approvazione della riforma elettorale, ma è già partito il pressing per anticipare l’esame dell’articolato sulle variazioni di bilancio e lasciare invece per ultimo l’ok alla legge elettorale.
Nel testo esitato dalla commissione bilancio, lo scorso 27 luglio, è prevista la stipula di un mutuo da 19 milioni di euro per la durata di 29 anni che «mira – si legge nella relazione del presidente della Commissione, Vincenzo Vinciullo – a salvaguardare il patrimonio termale di Acireale e di Sciacca durante il processo di liquidazione in corso». Lo stesso articolo relativo alle due Terme prevede anche il «decentramento nell’utilizzazione dei relativi complessi in capo agli enti locali, mediante sfruttamento diretto o tramite soggetti da selezionare con procedura di evidenza pubblica». Si tratta di due società della Regione, in perenne crisi finanziaria, la cui vendita è sempre fallita. Così l’ultima soluzione sembra essere quella del mutuo, con Vinciullo che ha ribadito l’oppurtunità per la Regione di «riacquistare l’usufrutto» degli immobili dei due siti termali, al momento in carico alle società che finora ne hanno curato la gestione.
A commentare la misura è anche la capogruppo all’Ars del Movimento 5 stelle, Angela Foti. «La situazione è molto più complessa e diversa tra le due città – dichiara la deputata, in riferimento alle parole del collega del Nuovo centrodestra -. Ad Acireale, la società in liquidazione Terme Spa, ha come socio unico la Regione, e gestisce il patrimonio indisponibile della Regione e ne ha diritto, tramite appunto l’usufrutto, per altri 17 anni. Ma esistono anche un albergo e un polo funzionale che sono di proprietà della società. In tal senso – continua Foti – questi soldi del mutuo serviranno a pagare le rate, più gli interessi, di un altro mutuo contratto con Unicredit e che negli anni passati è stato incredibilmente trascurato, nonostante nel bilancio annuale della Regione ci fossero capitoli ad hoc a cui attingere». Il giudizio dei pentastellati, in tal senso, è sospeso. «Si parla di preservare il patrimonio dei due siti termali, ma potevano pensarci anni fa, evitando gli atti vandalici che le due strutture, nel frattempo, hanno subito. Per rimettere in moto le terme di Acireale – conclude Foti – bisognerà trovare un privato che accetti di affrontare le spese per rimettere in sesto la macchina e questo non sarà facile».
Novità anche sul fronte dei ticket per l’ingresso nei siti culturali: una parte (fino a un massimo del 30 per cento) sarà destinata a interventi di conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Tre milioni di euro andranno invece ai progetti di promozione delle eccellenze nel settore vinicolo, mentre nove milioni serviranno a dare una (piccola) boccata d’ossigeno ai Liberi consorzi, ormai sull’orlo del dissesto.
Ai Comuni delle isole minori sarà assicurata invece una assegnazione non ancora definita, ma sicuramente «non inferiore a quella del 2015». Ancora, quasi due milioni e mezzo di euro andranno alle scuole dell’infanzia paritarie, «rinviando a un decreto dell’assessore regionale competente le modalità di attuazione di tale intervento al fine di garantire priorità all’accoglienza gratuita degli alunni in condizioni disagiate per un massimo di due alunni per sezione».
Poco meno di quattro milioni di euro finiranno nelle casse dei Consorzi di bonifica, «al fine di contenere, a partire dal 2012, l’aumento delle tariffe per gli agricoltori, relative all’irrigazione, nonché per assicurare la prosecuzione dell’erogazione dell’acqua». Ventisei milioni di euro, infine, verranno destinati alla programmazione di interventi «per la tutela e lo sviluppo del territorio».