Le cronache politiche delle ultime settimane sono state affollate dalle gesta di deputati, membri del governo regionale e dispacci da segreteria politica, dai tumulti interni a Forza Italia passando per le primarie del Partito democratico, fino ad arrivare alle interminabili riunioni dei tavoli per le Amministrative e per la scelta dei vari candidati a sindaco di Catania. Un’agenda fitta di impegni, ma tra questi di certo pochi riguardano l’attività parlamentare. Nel mese ancora in corso, l’Assemblea regionale siciliana si è riunita solo due volte – la terza è fissata per martedì prossimo -, per un totale di circa quattro ore e mezza. L’ultima seduta è durata poco più di trenta minuti. E non è andata meglio a febbraio, quando l’Ars ha aperto sala d’Ercole solo per cinque volte.
Va detto comunque che in questo frangente le commissioni parlamentari hanno lavorato eccome, con appuntamenti quasi giornalieri e temi importanti sul tavolo. E che certo, le elezioni amministrative hanno sempre richiesto uno sforzo politico che ha storicamente penalizzato l’attività del parlamento. Ma visto e considerato che non tutti i deputati fanno parte di una commissione o ricoprono ruoli decisionali attorno ai tavoli politici di coalizione, per qualcuno si potrebbe dire che l’attività parlamentare ha occupato gli stessi slot temporali della partita a padel settimanale o del calcetto. Quanto meno per quello che riguarda l’impegno tra i banchi dell’Aula, che comunque non ha mai registrato il pienone di presenze, se non nei giorni in cui si discuteva la Finanziaria, a gennaio.
E in questo caso il governo regionale non è esente da responsabilità, visto che in occasione delle ultime due interrogazioni degli assessori in Aula, Giovanna Volo prima e Nuccia Albano poi, hanno dato forfait. Nel primo caso l’assessora alla Salute si è presentata in sala d’Ercole dicendo che gli uffici non avevano avuto modo di preparare le risposte e proponendo di inviare riscontro scritto alle interpellanze dei parlamentari. La seconda volta, martedì, l’assessora a Famiglia, lavoro e politiche sociali, ha marcato visita a palazzo dei Normanni, presentando apposita giustificazione e mandando su tutte le furie diversi deputati.
Tra questi il dem Giovanni Burtone, che ha preso la parola durante la seduta, vista l’assenza dell’assessora si avviava verso la conclusione, per chiedere spiegazioni in merito. «È la seconda volta che succede – dice Burtone a MeridioNews – Non potevo non farlo notare, anche se credo di essere stato l’unico ad averlo fatto. Non è accettabile che ci sia stato questo ritiro e l’ho detto anche la settimana scorsa che le interrogazioni andavano calendarizzate. Nella replica del presidente non mi pare ci sia stata una risposta. Si tratta di un problema. L’auspicio è che dalla prossima settimana possa esserci un cambio di marcia nei lavori d’Aula».
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