Il provvedimento della direzione Attività produttive del Comune di Catania dispone la sospensione dell'attività per un periodo di almeno dieci giorni. Espropriati anche un braciere e un frigorifero. L'attività era stata controllata a fine luglio insieme ad altri sette ristoranti che si trovano in via Plebiscito
Arrusti e mangia, arriva stop per trattoria Carlo V Proprietaria recidiva, confisca di sedie e tavolini
Attività sospesa e confisca delle attrezzature sequestrate a luglio. È questo l’epilogo amministrativo di un controllo delle forze dell’ordine che, alla fine del mese scorso, avevano passato al setaccio le otto trattorie arrusti e mangia di via Plebiscito, nei pressi di via Antico Corso. L’ultimo capitolo della vicenda riguarda la trattoria Carlo V e prende spunto da un provvedimento del Comune di Catania, direzione Sviluppo e attività produttive. Il documento mette nero su bianco lo stop temporaneo all’attività di vendita per «un periodo non inferiore a dieci giorni». La titolare inoltre non potrà più disporre di tutta una serie di oggetti poiché finiti sotto confisca. Nello specifico un braciere, un frigorifero, undici tavoli di plastica e 32 sedie. Il tutto era stato sequestrato temporaneamente proprio a fine luglio ma adesso arriva l’espropriazione definitiva in favore del Comune etneo.
A occuparsi di monitorare la trattoria durante il periodo di sospensione saranno gli agenti della polizia municipale. Gli stessi che la sera del 27 luglio, nel corso di un’operazione dell’ufficio Prevenzione generale, su disposizione del questore, avevano controllato i ristoranti di via Plebiscito. Nella nota trattoria Carlo V era stata accertata l’occupazione di circa 50 metri quadrati di suolo pubblico. Una situazione non nuova, almeno stando a quanto scritto nel provvedimento di Palazzo degli elefanti. A febbraio 2017 i vigili urbani avevano controllato e multato la proprietaria sempre per occupazione di suolo pubblico, contestando pure la presenza di una tenda in plastica a copertura di bracieri e sedie. Durante un’ispezione a giugno 2014 il marito della titolare era finito denunciato per il reato di minacce a pubblico ufficiale. L’uomo, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, si sarebbe innervosito apostrofando in malo modo gli agenti.