Arrivano i tagli del Governo Renzi-Alfano: l’Italia come la Grecia?

QUELLA MESSA IN PIEDI DALL’ESECUTIVO DEL PD, DI ALFANO, DELL’UDC E DI SCELTA CIVICA E’ UNA MANOVRA CHE PENALIZZA GL’ITALIANI, TAGLIANDO ALTRI SERVIZI (INCREDIBILI I NUOVI TAGLI NELLA SANITA’!). E, CONTEMPORANEAMENTE, E’ UNA MANOVRA RECESSIVA, PERCHE’ TOGLIE ALTRA LIQUIDITA’ AL SISTEMA, RIDUCE LA DOMANDA AL CONSUMO E FA AUMENTARE LA DISOCCUPAZIONE

Ci siamo lasciati alle spalle due Governi disastrosi che non hanno fatto altro che tagliare la spesa e riempirci di tasse. Parliamo dei Governi Monti e Letta. Ora è arrivato il signor Matteo Renzi che ha promesso un bonus di 80 euro al mese a testa per i bassi redditi. Ma a che prezzo? Proviamo, carte alla mano, a capire che cosa ci aspetta.

SANITA’ – Sono previsti tagli per circa 2,4 miliardi di euro in due anni per la sanità pubblica italiana. Che cosa devono tagliare in un servizio che è già ridotto all’osso e che in alcune regioni del nostro Paese è già un delirio non si capisce (pensiamo alla nostra disgraziata Sicilia dove hanno già chiuso 28 Punti nascita, ne devono chiudere altri e dove i posti letto sono già al minimo).

Le risorse per finanziare il Servizio Sanitario Nazionale – fa sapere il Governo Renzi – saranno ridotte di 868 milioni quest’anno e 1,5 miliardi dal 2015. I nuovi tagli metteranno a rischio la definizione del Patto della Salute con le Regioni. E abbasseranno i Livelli essenziali di assistenza (Lea). Ciò significa che si risparmierà sui servizi sanitari ai cittadini, come avvenuto in Grecia.

Scrive il maggiore sindacato dei medici dirigenti del nostro Paese, l’Anaao-Assomd (dichiarazione riportata da Il Fatto quotidiano): “Il decreto legge che sarà approvato domani dal Governo porterà, secondo indiscrezioni, un taglio lineare al fondo sanitario nazionale ed una amputazione chirurgica degli stipendi di tutti i professionisti della sanità. Il grido di dolore per quanto accade è rimasto, però, solo sulla bocca dei medici e dei dirigenti sanitari”.

“Tacciono le Regioni immerse nell’oblio di un patto tradito prima ancora che venisse stipulato – prosegue il sindacato -. Tacciono le organizzazioni sindacali delle nuove professioni sanitarie, soddisfatte di competenze avanzate e di condizioni di lavoro arretrate. Tacciono gli ordini professionali e le Università che non hanno ancora capito che se si abbassano i nostri stipendi caleranno anche quelli dei medici universitari”.

LUCI, AUTO, TAXI – Si ritorna ai “cieli bui” per ridurre il costo dell’illuminazione pubblica. Meno luci nei parcheggi, nelle aree artigianali e industriali, negli esterni degli edifici pubblici e nei monumenti. Insomma, per risparmiare, il Governo Renzi valorizza il buio, come nell’Inferno di Dante.

Si attendono nuove norme ‘intelligenti’ per l’illuminazione stradale che dovranno tenere conto, oltre che della sicurezza, anche del risparmio energetico e del contenimento della spesa. Insomma altro buio e sicurezza… Sotto questo profilo gli enti locali dovranno risparmiare non meno di a 100 milioni di euro.

TAGLI ALLE AUTO – Tagli alle auto blu della pubblica amministrazione, tagli all’acquisto di buoni taxi, (comprese Autorità indipendenti e Consob). Si prevede un taglio della spesa del 70% rispetto a tre anni fa.

IMU PER I FABBRICATI – Una ‘bella’ notizia per i proprietari di fabbricati rurali. Per loro il Governo Renzi ha pronta una bella sorpresa di Pasqua: l’eliminazione, dal primo gennaio di quest’anno, dell’esenzione Imu. In effetti, per gli agricoltori italiani proprietari di fabbricati ci voleva una nuova tassa…

IL RADDOPPIO DELLA TASSA ALLE BANCHE – Questa potrebbe essere una notizia positiva. Il Governo Renzi vorrebbe scippare almeno un miliardo di euro alle banche con il raddoppio della tassa sulle sole plusvalenze registrate con la rivalutazione delle quote di Bankitalia. sarebbe una cosa seria se lo stesso Governo impedisse alle stesse banche di rivalersi sui lavoratori di questo settore. Ma non sarà così e Renzi lo sa benissimo: a pagare saranno i bancari con meno soldi in busta paga, con prepensionamenti (peraltro già annunciati dall’Abi) e con una riduzione delle nuove assunzioni.

ADDIO AL PRA – Le registrazioni delle proprietà degli autoveicoli passano al ministero dei Trasporti, personale compreso. Il Governo Renzi pensa di arraffare almeno 60 milioni a decorrere dal 2015.

CAF – Tagli in vista anche per i Caf . Il Governo Renzi ha già messo in cantiere una riduzione degli stanziamenti pari a 67 milioni di euro per quest’anno e di 100 milioni nel 2015. In pratica, altri servizi in meno per i cittadini italiani, sempre in stile Grecia.

IL RECUPERO DELL’EVASIONE FISCALE – Lo stato ha già recuperato 300 milioni di euro nel 2013. E dà per scontato che ne recupererà 300 quest’anno e 300 nel 2015.

SOCIETA’ PUBBLICHE – Sono previsti tagli anche alle società pubbliche. Un taglio non inferiore al 2% nel 2014 e di almeno il 3,5% nel 2015. Verranno esentate le società per le quali “alla data di entrata in vigore del decreto risultano già avviate procedure volte ad una apertura ai privati del capitale” (quindi al momento Enav e Poste).

FORNITURE – Le Questure, le Prefetture, gli uffici giudiziari sono già stati massacrati dai tagli. Ma il Governo Renzi ha pronti altri tagli: le spese per acquisto o fornitura di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione, annuncia l’esecutivo nazionale, dovranno essere ridotti “nella misura del 5% a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto”. La misura vale dunque anche per i contratti in essere che dovranno quindi essere rinegoziati. Come si può notare, altri misure in stile Grecia.

STIPENDI DEI DIRIGENTI – Tagli anche per i dirigenti di amministrazioni e società pubbliche con i nuovi tetti inferiori al compenso del presidente della Repubblica, in base al quale (con riduzioni in percentuale). Tagli anche agli organi costituzionali, Banca d’Italia e Autorità indipendenti, magistratura e Servizio sanitario nazionale.

Si partirà dal tetto di 238.000 euro parametrato al compenso del capo dello Stato, ridotto poi del 22% (ovvero a un massimo di 185.640 euro), del 54% (109.480) e del 60% (95.200).

Il taglio riguarda le società a partecipazione pubblica, ma non le società quotate in Borsa, con l’esclusione, anche, di Ferrovie e Poste.

DIFESA – Ci si aspettava un taglio secco dei ‘mitici’ F24. Invece nella ‘bozza’ questo taglio non è indicato espressamente. Come mai?

Come si può notare, quella messa in atto dal Governo Renzi non è soltanto una manovra punitiva nei riguardi degli italiani, ma è anche – anzi, è soprattutto – una manovra recessiva.

Tutti questi tagli non faranno altro che ridurre la domanda al consumo, faranno aumentare le scorte delle imprese che si difenderanno con nuovi licenziamenti. I nuovi licenziati avranno meno soldi (o non ne avranno affatto) per acquistare beni e servizi. E questo innesterà una nuova ondata di recessione economica.

E lo sviluppo? Non ci sarà. In compenso, una larga fascia di italiani avrà 80 euro in più al mese per pagare le tasse…


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