Oggi 16 gennaio 2023 i carabinieri del Ros, del Gis e dei comandi territoriali della Regione Sicilia nell’ambito delle indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Palermo hanno tratto in arresto il latitante Matteo Messina Denaro all’interno della nota clinica oncologica La Maddalena di via San Lorenzo, a Palermo, dove si era recato per sottoporsi a terapie cliniche in day hospital. Il boss di Cosa nostra, classe 1962, originario di Castelvetrano, in provincia di Trapani, era latitante da oltre trent’anni. Era il ricercato numero uno in Italia oltre a essere l’ultimo uomo rimasto in libertà della Cosa nostra stragista, la stessa a cui appartenevano Totò Riina, Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca e Leoluca Bagarella.
Una lunga scia di sangue. A Messina Denaro vengono contestati decine di omicidi, tra cui quello di Giuseppe Di Matteo, ma anche l’essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio, fatti per cui nel 2020 è stato condannato all’ergastolo dalla corte d’assise di Caltanissetta. Una rete di insospettabili e familiari ha coperto la latitanza, dal fratello Salvatore alla sorella Patrizia, entrambi arrestati in passato. Denaro è stato l’erede del padre Francesco, morto nel 1998 come latitante. Il figlio, amante del lusso e delle belle donne, ha avuto una figlia proprio mentre era ricercato. La notizia dell’arresto arriva trent’anni e un giorno dopo la cattura di Riina. «Non ha opposto resistenza, il dispositivo era in grado di poter fronteggiare qualsiasi emergenza anche per le persone presenti nella clinica. Adesso è in trasferimento in un luogo sicuro», sono le prime parole del comandante dei carabinieri del Ros, Pasquale Angelosanto. Secondo le prima informazioni insieme al boss è stato arrestato un altro uomo.
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