Pippo Arcidiacono non ci sta. Lo ha scritto in una nota e lo ha ribadito anche a MeridioNews. Lui, dalla corsa a sindaco di Catania non si ritira, con buona pace del suo partito, Fratelli d’Italia che, ironia della sorte, ha deciso di puntare tutto sul suo compagno di banco, Enrico Trantino che con Arcidiacono […]
Comunali Catania, Arcidiacono rilancia: «Il partito sapeva, non mi ha avvisato su scelta di Trantino»
Pippo Arcidiacono non ci sta. Lo ha scritto in una nota e lo ha ribadito anche a MeridioNews. Lui, dalla corsa a sindaco di Catania non si ritira, con buona pace del suo partito, Fratelli d’Italia che, ironia della sorte, ha deciso di puntare tutto sul suo compagno di banco, Enrico Trantino che con Arcidiacono ha condiviso l’esperienza da assessore della giunta Pogliese. Ed proprio dall’ex sindaco che sono arrivati i tentativi più evidenti di distensione. «La sintesi raggiunta su Trantino – scrive Pogliese sui social – nulla toglie al valore delle altre proposte di Ruggero Razza, Sergio Parisi e Pippo Arcidiacono che abbiamo offerto al vaglio della coalizione di centrodestra, nell’ottica di una leale collaborazione che superi le contrapposizioni fini a se stesse». Messaggi che però non fanno breccia nel medico, che è anche figura di lungo corso nella politica catanese.
«Il mio partito è Fratelli d’Italia, ma sono una persona pensante – dice – Ho una mia autonomia. Non posso ritirarmi quando è il popolo a chiedermi di candidarmi. Non sono in cerca di poltrone, ho una carriera sia professionale che politica lusinghiera, sono un primario, sono stato deputato regionale e per cinque volte – tra cui due come più votato – eletto consigliere al Comune di Catania. Non sono in cerca di visibilità». Arcidiacono è stato tra i primi a rendersi protagonista di una fuga in avanti verso la candidatura, con tanto di manifesti affissi per le vie cittadine. Un passo che tuttavia, stando alle sue parole, non è avvenuto senza prima una consultazione con i vertici del suo partito.
«Ho sentito tutti – spiega – Ho parlato con Salvo Pogliese, che è il coordinatore regionale del mio partito e non ho trovato opposizioni. Poi ho saputo della scelta di Enrico Trantino, ma nessuno mi ha mai informato di questo e nessuno mi ha chiesto di ritirarmi. Solo silenzio». Ora, nonostante il nome dell’avvocato vicino a Musumeci non sia ammantato dell’investitura ufficiale di candidato di coalizione – c’è ancora da risolvere il dualismo con Valeria Sudano e la Lega – Arcidiacono pare comunque sicuro: «Ad oggi ci sono tre candidati: io, Sudano e Trantino». E sul nome espresso da FdI: «Con lui ho dialogato molto quando eravamo assessori, abbiamo lavorato molto bene insieme e posso considerarlo un amico. Ho grandissima stima e rispetto nei suoi confronti. Ma un conto è l’amicizia, un conto è la politica».
«Nessuno è venuto a parlarmi di questa decisione – prosegue il candidato – Se vogliono essere ascoltati, dovranno cercarmi e spiegarmi perché la scelta di Enrico Trantino è la soluzione migliore. Perché Trantino è meglio di Arcidiacono. Dalla mia ho tantissima gente che mi chiama e mi invia messaggi chiedendomi di candidarmi e non posso deluderla».