A indire la selezione è l'Istituto per i beni archeologici e monumentali. «Vivere di archeologia è possibile anche in Sicilia, ma non facendolo come 40 anni fa», commenta il direttore Daniele Malfitana. Tra le figure ricercate anche un esperto in management gestionale e ingegneri. La collaborazione sarà di 18 mesi
Archeologia, bando per l’assunzione di nove giovani I posti anche per esperti di marketing e archivistica
Delineare gli scenari e le prospettive futuri della ricerca archeologica e capire le esigenze di chi studia la materia senza sapere se questo percorso li porterà a uno sbocco professionale. A partire dall’assunzione di nove giovani. Sono gli obiettivi del workshop internazionale Archeologia, quo vadis? che si terrà giovedì 18 e venerdì 19 a Catania nel Refettorio piccolo delle Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero dell’ex Monastero dei Benedettini. A organizzarlo è l’Ibam Cnr, l’Istituto per i beni archeologici e monumentali, che ha tra gli obiettivi quello di ripensare l’archeologia in una prospettiva nuova, inedita, al passo con i tempi. «Vivere di archeologia oggi è possibile, anche in Sicilia – ne è convinto Daniele Malfitana, direttore dell’Ibam Cnr – ma non se pensiamo di farlo come 40 anni fa, intestandoci una ricerca senza confrontarci con nessuno e limitandoci allo studio di scavi, edifici e manufatti. Anche noi dobbiamo lavorare in rete e affidarci a persone competenti nel campo del web, che devono conoscere i risultati dei nostri studi e devono essere capaci di inserirli all’interno di un contesto sociale e multimediale, per una corretta ed efficace divulgazione finalizzata anche ad accendere confronti e dibattiti».
Il convegno intende fare il punto sui cambiamenti nel rapporto tra scienze umanistiche e tecnologie. Tra i relatori ci saranno anche i referenti dell’istituto archeologico germanico e della scuola di Atene. «L’Ibam Cnr ha l’ambizioso scopo di risolvere il problema dei giovani che fanno archeologia, e in questo contesto si inserisce il progetto che è stato redatto e finanziato con oltre mezzo milione di euro dalla Regione», spiega ancora Malfitana. In queste ore è stato pubblicato il bando per la selezione dei ricercatori che saranno valutati da una commissione per poi collaborare con l’istituto per 18 mesi.
La cosa interessante, e che va proprio nella direzione indicata dal direttore, è che non si cercano solo due archeologi, ma anche due architetti o ingegneri esperti in Bim, due informatici esperti in Gis, un esperto in archivistica, un esperto in marketing territoriale e infine e un esperto in management gestionale che, alla fine dei 18 mesi, dovranno avere sviluppato tutte le competenze necessarie per affrontare il mercato del lavoro, con competenza e professionalità. Il bando è rivolto esclusivamente a giovani residenti in Sicilia e al di sotto dei 40 anni. I vincitori riceveranno 1900 euro lordi mensili, quasi 1400 netti, il costo di un assegno di ricerca, messo a disposizione dall’istituto. Lavoreranno a Palazzo Ingrassia, nella sede dell’istituto per i beni monumentali e archeologici, a una piattaforma multidisciplinare per lo studio delle città moderne che vivono su quelle del passato (come Catania o Siracusa) e al termine di questa esperienza formativa potranno costituire, d’intesa con l’istituto, uno spin off di ricerca.