L’avvocato agrigentino Lillo Massimiliano Musso, in corsa per la carica di sindaco a Ravanusa e direttore del centro studi sul Socialismo Cristiano, chiama all’appello i leader del Movimento dei Forconi con una lettera aperta, che riceviamo e volentieri pubblichiamo, che rilancia le questioni fondamentali che hanno alimentato e alimentano le proteste dei forconi.
“Signori Mariano Ferro, Giuseppe Scarlata e Franco Crupi,
la vostra grinta, oggi, rappresenta quel piccolo fiammifero che accendendosi nel buio afferma che esiste la luce. Tuttavia la fiamma di un fiammifero, per natura, è destinata a spegnersi in poco tempo. Prima che ciò accada, con la fiammella che rimane, vi chiedo di guidare il movimento verso il generatore di energia, poiché il buio è un inganno, non esiste, altro non è che un’assenza di luce. In altri termini, vi chiedo di guidare il popolo siciliano verso la liberazione dal buio e di aderire compattamente al Socialismo Cristiano, unica forma di Stato e di idea di Nazione in grado di riaccendere la luce della speranza, entusiasmare l’impegno, giustificare il sacrificio, condurre al risorgimento il popolo siciliano e tutti i popoli della terra. In gioco c’è il concetto stesso di dignità della persona umana!
Quello che avete fatto o è servito a preparare la coscienza popolare al cambiamento vero o è un imponente buco nell’acqua. Socialismo Cristiano è la chiave di volta della vostra ispirazione, poiché in esso può realizzarsi la rivoluzione che tanto desiderate. In che modo? Con la partecipazione alle elezioni senza vincoli di subordinazione nei confronti dei partiti, rifiutando le alleanze e mirando ad essere come il sale; ne basta poco per dare gusto o rovinare la pietanza. Non dobbiamo limitarci ad essere un partito, ma essere la voce autentica del popolo tutto. Portiamo dentro le istituzioni la nostra presenza, per esserci, testimoniare i nostri valori, conoscere i temi, decidere ed essere determinanti. La maggioranza del popolo sarebbe con noi, se avesse l’opportunità di conoscere il nostro programma, che qui accenno in pochi essenziali punti.
La Sicilia deve essere pienamente autonoma, forte di una Carta costituzionale ancor oggi inattuata. Le risorse naturali sono del popolo siciliano e dello sfruttamento di tali risorse deve godere il popolo siciliano, anche a titolo di risarcimento per il danno sociale ed ambientale che subisce. I privilegi delle caste devono essere eliminati, dirottando le nuove risorse per l’affermazione in Sicilia del reddito minimo garantito. Le multinazionali che operano nella regione devono avere sede legale, quindi fiscale, in Sicilia e qui lasciare quella parte di tributi di competenza regionale. Servono una politica agricola nuova, un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio siciliano dai rischi idrogeologici, la ripubblicizzazione del servizio idrico e di tutti i servizi essenziali, la riduzione del costo del carburante a 70 centesimi di euro a litro, la riorganizzazione dell’esazione dei tributi (e nel frattempo una moratoria delle iniziative Serit); in sintesi, servono idee ragionate e tradotte in leggi da sottoporre all’attenzione degli elettori, che altro non sono che il popolo sovrano. Questi sono solo cenni per la grande rivoluzione che il Movimento dei Forconi può, con il supporto intellettuale, creativo e politico del Socialismo Cristiano, iniziare a concretizzare”.
Lillo Massimiliano Musso
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