Appalti e corruzione in Puglia, il sistema Trani  Collegamenti con la palermitana Sicurcenter di Basile

Le indagini della procura di Trani (in Puglia), scattarono nel settembre 2013 a seguito di un incendio doloso ai danni di un capannone industriale di una ditta della famiglia Damascelli. Nicola Damascelli è uno degli indagati, consigliere comunale di Trani, stretto collaboratore dell’ormai ex sindaco della città, RiserbatoEmerse un collegamento tra l’incendio e l’appalto da oltre due milioni di euro bandito dal Comune di Trani per la vigilanza degli immobili e al patrimonio pubblico comunale e aggiudicato alla società Sicurcenter di Palermo. Dopo la vittoria della società di Palermo, pare fossero nate delle forti tensioni all’interno della Cooperativa Vigilanza Tranese che fino ad allora aveva avuto l’appalto; la colpa di quell’esito negativo era addebitata a Damascelli e ad altri due politici, Antonello Ruggiero e Giovanni Di Leo.

Lo scorso dicembre  il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trani Francesco Messina ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per sei persone, altre sette sono indagate a piede libero, nell’ambito di una indagine sul sistema di gestione degli appalti che comandava nella città di Trani. I reati vanno dalla concussione alla corruzione elettorale, dalla turbata libertà degli incanti a quella della libertà del procedimento di scelta del contraente. Tutto per il potere nel controllo della gestione della cosa pubblica.

Secondo l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Michele Ruggiero, Damascelli fin dall’inizio aveva cercato di manipolare la gara, con accordi clandestini e collusioni, con Nicola Lisi (della Sicurcenter). Entrambi, si legge nell’ordinanza,  con i modi che avevano a disposizione ovvero mezzi e modalità fraudolente, «turbavano in modo grave e determinante, con abuso di potere e violazione dei doveri inerenti le rispettive pubbliche funzioni, la libertà del procedimento di scelta del contraente (scelta rimessa ad una commissione da loro scelta n modo illegittimo e selezionata allo stesso modo), consentendo alla commissione di favorire illecitamente l’aggiudicazione dell’appalto Sicurcenter spa».

La Sicurcenter spa 

Tra gli indagati a piede libero infatti risultano i responsabili della società di Palermo, come Francesco Lupo, 51 anni, palermitano che vive a Bari e che, secondo l’ordinanza, è dirigente della filiale Bari-Santo Spirito della Sicurcenter dopo un paio d’anni passati alla Sicurtransport di Palermo. Un posto prestigioso il suo: l’apertura della filiale della società in Puglia fece molto clamore e grande fu la soddisfazione dell’amministratore delegato della Sicurcenter spa, Luciano Basile, presidente del noto villaggio turistico di Terrasini Città del mare e ad oggi vicepresidente di Confindustria Palermo.

La Sicurcenter spa infatti è una delle sei società che fa parte del gruppo Basile, magnate della vigilanza privata in Italia e non solo, per intenderci, che detiene Sicurtransport, KSM, Saetta Trasporti e Argo. La scorsa estate, era il giugno 2014, inoltre il Gruppo Basile è diventato inoltre l’unico acquirente di Ivri ovvero gli storici Istituti di vigilanza riuniti d’Italia che passano quindi al colosso della sicurezza, vigilanza privata e trasporto valori. Con questa operazione, del valore complessivo di 65 milioni di euro, la holding BIKS (Basile IVRI KSM Sicurtransport) ha dato vita al più importante gruppo di vigilanza privata in Italia. Il Presidente del cda Biks Holding è il padre di Luciano Basile, Rosario, attuale presidente dell’Irfis, l’ex istituto di mediocredito regionale,oggi Finanziaria partecipata al 100% dalla Regione. All’interno del cda, i figli Luciano e Filippo, Mauro Gatti e consiglieri Mauro Quagliata e Massimo Minetti.

Il gruppo Bicks gestisce oltre 70 mila clienti in tutto il territorio nazionale, clienti come Poste Italiane, Librerie Feltrinelli, Ibm, Università Bocconi, Parmalat, Auchan, Autostrade per l’Italia, Banca nazionale del lavoro, Dolce e gabbana, Fiera congressi Milano, gruppo Fininvest e Mediaset, Ibm, RAI Radiotelevisione italiana, Regione Puglia e Regione Lombardia. Sicurtransport dal canto suo è presente oltre che in Sicilia e Puglia anche in Calabria (in particolare Reggio Calabria e Cosenza) sempre con con clienti prestigiossi, i grandi gruppi bancari, Poste italiane e la grande distribuzione organizzata.

Sicurcenter anche appalto per l’Inps a livello nazionale, Sicilia, Emilia Romagna e Puglia e nel 2010, dicevamo, si espande in Puglia e viene aperta una filiale della società siciliana, a Bari e nella BAT. Al momento la struttura opera sia nella provincia di Bari e Barletta, ma anche Andria e Trani. Ed è la Sicurcenter che vince il mega appalto milionario per il servizio triennale di vigilanza agli immobili e al patrimonio pubblico comunale. Siamo agli inizi del 2013.

I personaggi che ruotano attorno alla società palermitana sono diversi, andiamo per ordine. Nicola Lisi, 57 anni, di Napoli, dirigente Securpol poi transitato in Sicurcenter sempre con qualifica dirigenziale, il consigliere Nicola Damascelli che colludeva con Claudio Laricchia, ingegnere designato dal sindaco Riserbato, su indicazione di Damascelli e con il bene placido del vice sindaco Di Marzio, alla presidenza della commissione per l’appalto milionario. Damascelli faceva pressioni alle società partecipanti, con la finalità di «pagare cambiali elettorali», e dunque essere garantito politicamente. Una gestione totale, dal nome della società che avrebbe vinto l’appalto ai favori che in cambio quella società avrebbe dovuto fare per sdebitarsi della vittoria ottenuta.

L’ingegnere Laricchia si sarebbe infatti adoperato per favorire la Sicurcenter. Con lui in commissione, sempre in maniera illecita, erano stati designati il dirigente della BAT, Ianko Tedeschi ed Elsa Coppola. Il tutto grazie al supporto del responsabile dell’ufficio Appalti, Edoardo Savoiardo, e con altro pubblico ufficiale, Pasquale Mazzone, che secondo l’ordinanza del Gip avrebbero curato la reindizione dell’appalto congegnando il nuovi bando in modo tale da favorire la Sicurcenter attraverso l’assegnazione dei punteggi, e in particolare quelli del punto D: Condizioni migliorative in ordine all’esecuzione del servizio. Un criterio assolutamente discrezionale, valutato dalla commissione con il massimo punteggio a favore della Sicurcenter.

Le intercettazioni 

Durante una conversazione tra Damascelli e Michele Di Modugno , altro dipendente della Sicurcenter, il cui oggetto di discussione è l’appalto, viene mostrata la volontà di mettersi in contatto con un altro dipendente Sicurcenter, il signor Ninni ovvero Achille Oronzo, un sindacalista , e con Finazzo. Va da sé che si pensi a Salvatore Finazzo, il consigliere del Comune di Palermo e che fa parte del Cda della Sicurtransport, come consigliere delegato insieme a Giuseppe Chierchia e Giuseppe Milazzo. Il Consiglio di amministrazione è poi composto da Nicola De Luca e salvatore D’Armata, Stefano De Luca presidente, e Luciano Basile amministratore delegato e direttore generale.

Anche il nome di Milazzo appare nell’ordinanza. Secondo il verbale di Achille Oronzo, (Ninni), Il consigliere Damascelli voleva incontrarlo. Fu così organizzato l’incontro. A fine ottobre (2013), sarebbero saliti i palermitani, ovvero i vertici dirigenziali della società. Ma Oronzo di quell’incontro non seppe più nulla.

Nel verbale del gennaio 2014, Francesco Lupo, dirigente della filiale Sicurcenter di bari, dichiara di aver ricevuto nella primavera del 2013, da un collega che veniva direttamente da Palermo, il plico della documentazione amministrativa relativa all’appalto del 2013, e di averlo spedito come previsto dal regolamento di partecipazione al bando. Ricevuta da Palermo, la delega per il presenzia mento dell’avvio della procedura di gara, all’apertura del plico, Lupo si era presentato più volte all’ufficio gare e appalti. Ci furono tre proroghe infatti. La quarta volta, si presentò, con la direzione generale di Palermo, «il signor Ninni e il dottor Basile. Quella volta venne data l’aggiudicazione provvisoria». Poi definitiva.

Una storiaccia quella di questo appalto, come si evince nei verbali di Vincenzo Giacchetti, legale rappresentante della Vigilanza Notturna tranese, società esclusa dall’appalto. Giacchetti racconta di incontro con il consigliere del comune d Trani, l’avvocato Maurizio Musci, che lo informa del fatto che ci sono «due società disponibili a foraggiare». Una tangente del 10 per cento sull’importo dell’appalto, circa 200 mila euro. L’aggiudicazione definitiva arriva il 29 novembre del 2013.

Sicurcenter risulta anche vincitrice definitiva della gara espletata nell’AMIU spa di Trani, società totalmente controllata dal sindaco di Trani e di cui amministratore è Antonello Ruggiero, che insieme a Riserbato e Damascelli, decideva assunzioni e licenziamenti di personale, secondo logiche clientelari e di scambio, o semplicemente in base alla a scelte politiche. Anche Ruggiero è accusato di avere Interferito nella scelta del dirigente della IV ripartizione e nella gestione dell’appalto.

Sono 4 le persone in carcere, Di Marzio, Ruggiero, Damascelli, Musci e due ai domiciliari, Riserbato e Savoiardo. Sette gli indagati a piede libero Lupo, Tedeschi, Coppola, Mazzone, La Ricchia, Lisi, Aletta.

Una storia, legata a doppio filo con la società siciliana, ancora tutta da chiarire.


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