Antonino, 17 anni, morto in bici a Paternò Un testimone: «Investito in un parcheggio»

Erano appena passate le 19 di ieri quando Antonino Sciuto è stato investito a Paternò, in via Vittorio Emanuele, mentre era in bicicletta. Il giovane ha urtato violentemente con un’auto, che giungeva a marcia indietro, e vola dal mezzo sfondando il lunotto arrivando dentro l’abitacolo: il giovane è morto dopo pochi minuti, dissanguato, probabilmente a causa della recisione dell’arteria carotidea. Aveva appena 17 anni. Sul caso indagano i carabinieri.

«Siamo tutti sconvolti in paese: ieri sera la notizia della morte del ragazzo è giunta subito, nemmeno mezzora dopo l’incidente, forse è arrivato già morto in ospedale. Quando è avvenuto c’era una confusione incredibile in zona, ma non ci saremmo mai aspettati questa tragedia», racconta Rosanna, una donna che abita a poca distanza dal luogo dell’incidente, avvenuto nel parcheggio antistante l’ex hotel Sicilia. «Quella è una zona molto trafficata, a poca distanza dall’ingresso del paese dalla statale. Ma a mia memoria non ci sono mai stati incidenti mortali. Forse, però, l’auto usciva in controsenso: sono poche decine di metri, sul controviale, e tutti a Paternò lo fanno normalmente», racconta.

«Io passavo da lì, come ogni giorno per tornare a casa da Catania – racconta Giovanni, studente universitario – Nella confusione, l’idea che ci siamo fatti è che l’incidente sia avvenuto perché l’auto, una vecchia Fiat Punto, usciva a marcia indietro dal parcheggio a spina di pesce. E’ una zona molto frequentata, a poca distanza c’è l’ingresso della villa comunale Moncada».

«La città intera è sconvolta per l’incidente accaduto ieri» ha dichiarato questa mattina il sindaco di Paterno’, Mauro Mangano. «La morte di un giovane colpisce sempre, ed ancora di più quando avviene in circostanze drammatiche come quelle di venerdì sera. Il sindaco, l’amministrazione, la presidenza e tutto il consiglio comunale esprimono il proprio dolore e la vicinanza alla famiglia colpita da un lutto di certo incomprensibile e inaccettabile. Speriamo – conclude Mangano – che lo sgomento di questi giorni rafforzi in noi l’attaccamento ai nostri giovani e nei ragazzi l’apprezzamento per il valore inestimabile della vita».

Leandro Perrotta

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