Giacomo Bellavia e Claudio Piticchio, rispettivamente presidente e dirigente di Azione Giovani di Catania concordano: “Le parole del Presidente della Camera sono condivisibili, questa polemica è stata montata ad arte”.
Facciamo un passo indietro. Il caso è iniziato con le dichiarazioni del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rilasciate al Corriere lo scorso 7 settembre, cui ha fatto seguito il discorso del Presidente della Camera alla Festa dei giovani di An, sabato scorso. “Sono convinto non da oggi che la destra italiana debba senza ambiguità e reticenze dire che si riconosce in alcuni valori certamente presenti nella Costituzione: la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale. Valori […] che a pieno titolo sono antifascisti”.
Parole che hanno provocato fiumi di reazioni e commenti. Di ieri la lettera (http://www.azionegiovaniroma.org/)di Federico Iadicicco, presidente Azione Giovani Roma, pubblicata sul sito web dell’associazione e ripresa da tutti i giornali, in cui si afferma che “noi non possiamo essere, non vogliamo essere e non saremo mai antifascisti”.
La questione così posta, quindi, sembra limitarsi ad uno schematico dilemma: essere fascista o antifascista. Cosa ne pensano i giovani aennini di casa nostra?
Giacomo Bellavia, presidente dell’associazione catanese, ha assistito dal vivo al discorso di Fini: “Credo che questa polemica sia stata montata ad arte dai giornali e, in ogni caso, debba essere inquadrata in un’ottica differente. Le parole del presidente della Camera avevano lo scopo di smorzare i toni dopo le dichiarazioni del sindaco di Roma e di Ignazio La Russa di cui tanto si è parlato”. Il suo giudizio è comunque che il presidente della Camera sia nel giusto: “Fini ha ragione quando dice che dobbiamo riconoscerci nei valori costituzionali di libertà, uguaglianza e giustizia sociale”.
Toni pacati anche quando si parla di antifascismo: “Per una generazione come la nostra che non ha vissuto gli anni del Ventennio, né gli anni ’50, non è mai stato un problema essere antifascisti – dice ancora Bellavia – Anzi, questi del fascismo e dell’antifascismo sono concetti anacronistici, vecchie riproposizioni di categorie politiche che oggi non esistono più. Oggi, per dire, ci sono i riformatori e i conservatori, i liberali e i fautori di una politica più sociale, certo non più fascisti e antifascisti”. Non c’è bisogno di antifascismo dunque, perché il fascismo è morto decenni fa. “Già il Fronte della Gioventù non si rifaceva al movimento di Mussolini ma a pensatori e scrittori degli anni ’60 e ’70” e oggi Azione Giovani, nata dopo la svolta di Fiuggi, “svolge attività assolutamente in linea con la carta costituzionale che rispettiamo e in cui ci riconosciamo”.
In merito alla lettera di Iadicicco, Bellavia continua dicendo che “A Roma si vive un clima particolare, dove l’antifascismo viene sbandierato da militanti di estrema sinistra e dove le sedi di Azione Giovani, magari vicine a centri sociali, sono spesso oggetto di attacchi ed episodi di violenza. Ma da qui a fare di tutta l’erba un fascio ce ne passa”.
Gli fa eco Claudio Piticchio, anche lui membro di Azione Giovani e rappresentante degli studenti della Facoltà di Lingue di Catania: “Parlare di fascismo e antifascismo è solo un tentativo di imitare lo scontro politico di quell’epoca. Dell’ideologia fascista oggi rimane molto poco. Forse solo i principi che sono confluiti in An, come Dio, patria e famiglia. Di tutto ciò che concerne l’aspetto “violento”, le leggi razziali e le persecuzioni, per fortuna non è rimasto niente”. Anche Piticchio quindi d’accordo con il presidente Fini: “Sono sempre stato contrario a ogni forma di dittatura e la mia azione politica è in linea con questa idea”.
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