Anche Argiroffi e Forello sostengono la sfiducia a Catania

«Da consiglieri attenti e preoccupati sosteniamo con convinzione la mozione di sfiducia all’operato dell’assessore catania rispetto a tutte le deleghe di cui lo ha insignito il sindaco Orlando ormai più di 8 mesi fa, che verrà discussa e sottoposta al voto del consiglio la prossima settimana». Lo sostengono i consiglieri comunali del gruppo misto Giulia Argiroffi e Ugo Forello che aggiungono: «In questi mesi Giusto Catania è stato capace di non rispettare i più importanti impegni che da assessore avrebbe dovuto garantire». 

Poi scendono nel dettaglio: «Il Prg, e con lui anche il delicato Piano Particolareggiato del centro storico, per l’ottava volta non ha rispettato la scadenza per la conclusione del suo iter ,che il sindaco aveva fissato con l’ordinanza 80/19 per il 31 ottobre (anzi nessun provvedimento del sindaco per il non rispetto della scadenza da Lui fissata?). Nessuna spiegazione è stata fornita alle richieste inoltrate dal Consiglio, dalla commissione competente e dai singoli consiglieri, negando ancora quella trasparenza e condivisione che sono i fattori unici in grado di garantire qualità e rispetto dell’interesse pubblico».

Ancora per Forello e Argiroffi c’è stata una deliberata «negazione di confronto pubblico e trasparenza, nel tentativo maldestro dell’assessore di modificare le condizioni della ZTL di imperio, senza consultare l’organo del Consiglio Comunale, negando il valore democratico istituzionale dello stesso e dei cittadini che rappresenta. Con la mancata trasmissione del contratto di Servizio della RAP e del contratto di Servizio della AMAT, promessi, rimandati e scomparsi, sempre senza adeguati riscontri alle richieste di trasparenza e con le conseguenti incertezze che queste mancanze perpetrate, ingiustificate e ingiustificabili procurano a lavoratori e cittadini tutti. Pessima la gestione del trasporto pubblico in città, sia in termini di qualità e quantità del servizio che rispetto al preoccupante disequilibrio nei conti dell’azienda Amat».

Infine «le pesantissime, continue e ingiustificate offese che nel suo ruolo istituzionale di delegato del sindaco, Giusto catania indirizza ai cittadini che esprimono il loro prezioso diritto democratico di partecipazione. Sarebbe auspicabile un passo indietro autonomo dopo un doveroso riconoscimento di inadeguatezza al ruolo, ma capiamo che la natura, ampiamente espressa di giusto catania , è incompatibile con l’umiltà che sottintenderebbe a tale azione, ne sosteniamo dunque con convinzione la sfiducia».


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