Annunciata un mese fa, la grande convention per parlare della città è stata rinviata al 30 gennaio. Duro il commento del presidente di Officine siciliane: «È un comportamento arrogante». L'associazione a dicembre ha organizzato un incontro sul tema, anche questo disertato dal primo cittadino
Amministrazione, rinviato bilancio di metà mandato Caserta: «Il sindaco Bianco ha paura del confronto»
L’ultima volta, a dicembre, a farla da padrone era stata una sedia vuota. Sabato 16, invece, a mancare sarà proprio l’incontro. L’annunciato bilancio di metà mandato dell’amministrazione guidata da Enzo Bianco è stato rinviato, fanno sapere da Palazzo degli elefanti. La «grande convention con esponenti del mondo produttivo e sindacale, delle forze politiche, della società civile, delle municipalità e semplici cittadini» – così l’annunciava il Comune – si terrà il 30 gennaio. «Sospettavamo che l’avrebbero rimandata», afferma Maurizio Caserta, ex candidato sindaco alle ultime amministrative, docente universitario e presidente dell’associazione Officine siciliane. È stata proprio l’associazione a organizzare, lo scorso 12 dicembre, un evento simile che ha raccolto diversi esponenti politici. Ospite d’onore doveva essere il primo cittadino, che a poche ore dall’iniziativa ha fatto sapere di non poter essere presente, lasciando vacante la sedia a lui destinata. Bianco ha però rilanciato, con l’annuncio di un evento organizzato nell’auditorium del Centro direzionale di San Leone. Saputo da MeridioNews del rinvio, il docente commenta: «Questa è l’ennesima occasione mancata».
Il rinvio della convention comunale, per Caserta, è «una caduta di stile. Ma anche di più – aggiunge – È un comportamento arrogante di un’amministrazione che dice delle cose ai propri cittadini che poi non fa, senza nemmeno spiegarne il motivo». La scelta di non tenere fede all’appuntamento, continua l’esperto, è segno «di un’amministrazione che non vuole parlare, che non vuole dare conto alla città di come ha lavorato. Avevamo assegnato a questa manifestazione un significato particolare».
Quello che Maurizio Caserta chiede – «senza alcun pregiudizio» – è un momento di confronto. Sono diversi i temi che il presidente di Officine siciliane e i componenti dell’associazione vorrebbero affrontare. «A cominciare dalle presunte infiltrazioni mafiose in consiglio comunale, che noi speriamo non ci siano». I temi economici, come «il tanto sbandierato rinvio dei debiti – dice – Normalmente la richiesta di un rinvio di un pagamento segnala una difficoltà, quindi noi vogliamo sapere quali problemi sono insorti». E poi le questioni su sicurezza e legalità, ma anche la cultura. «Vorremmo sapere perché un sedicente economista, che è un funzionario di banca in realtà, andrà a dirigere il Teatro Stabile. Non basta che sia nominato soltanto dal sindaco», sostiene riferendosi al nuovo presidente del consiglio d’amministrazione dell’ente.
Nella nota diffusa il mese scorso, l’amministrazione ha indicato i progetti portati a termine che sarebbero stati tema del dibattito previsto per sabato: «Dai finanziamenti ottenuti per opere pubbliche, ai pagamenti dei creditori per centinaia di milioni di euro, dal Lungomare liberato alla scuola superiore a Librino, dallo sviluppo di porto e aeroporto alla tutela dei diritti civili, dall’avvio della raccolta porta a porta al grande incremento turistico, fino al distretto Sud Est Sicilia». Elencati poi «i progetti futuri, ormai concreti». Ovvero «il depuratore e la rete fognaria, la metropolitana che aprirà fino a piazza Stesicoro a giugno del 2016 e le nuove tratte per i prossimi anni, l’apertura del porto con l’eliminazione delle barriere». Un elenco che ricorda quello stilato nel giornale istituzionale Catania comunica pubblicato a novembre. «Facile esprimersi così, senza un confronto», ribatte Caserta. «L’amministrazione ha difficoltà ad affrontare la città fuori da un ambiente protetto. E questo – sottolinea – non può non pesare sul giudizio politico».