All'indomani dell'annuncio di 154 trasferimenti di lavoratori da Palermo a Rende, l'azienda annuncia un incontro per domani coi sindacati. «Questi sono licenziamenti mascherati denuncia Massimo Rosso della Cgil». Il sindaco Orlando chiede invece un nuovo tavolo nazionale
Almaviva, domani incontro tra azienda e sindacati Cgil: «Siamo pronti a scendere di nuovo in piazza»
La decisione unilaterale di Almaviva, peraltro ampiamente annunciata, di procedere al trasferimento di 154 lavoratori da Palermo a Rende, in Calabria, muove le prime reazioni. A partire dai sindacati, che domani incontreranno l’azienda. «È la peggiore decisione possibile, tra l’altro una su mille possibili – commenta Massimo Rosso della Cgil -. Una decisione inspiegabile e irragionevole, visto che l’unico tavolo aperto di settore è proprio quello dei call center. I lavoratori sono disperati, siamo pronti a scendere di nuovo in piazza e a mettere in campo forme di protesta eclatanti».
Anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si scaglia contro la scelta di Almaviva. «Questa decisione unilaterale dell’azienda – afferma il primo cittadino – imprime una accelerazione in una situazione che già era critica e, ancora una volta, rende necessario un urgente intervento nazionale in una vertenza che certamente non è solo palermitana anche se, per la presenza dell’azienda nella nostra città, sono i lavoratori di Palermo e del meridione quelli che rischiano di essere maggiormente colpiti».
Da parte propria il sindacato pone l’accento sulla condizione dei lavoratori e più in generale su un maggiore impegno delle istituzioni. «Questi sono licenziamenti mascherati, altro che trasferimenti – continua Rosso -. Abbiamo scritto al presidente della Repubblica, al capo del governo, al presidente della Regione e al sindaco di Palermo. Chiediamo posizioni forti e chiare. Occorre un ragionamento serio sulle prospettive industriali, sulle strategie di sviluppo e sulle soluzioni per creare un’occupazione strutturata».