Riprende il conto alla rovescia per i 398 lavoratori impiegati nella commessa Enel, in scadenza a dicembre. Gli spostamenti erano stati congelati dal colosso dei call center in attesa dell'esito delle trattative al Mise
Almaviva, dall’8 trasferimenti a Rende «Azienda si tira fuori, intervenga Governo»
Riprende il conto alla rovescia per i 398 lavoratori Almaviva impiegati nella commessa Enel, in scadenza a dicembre. Scattano dall’8 novembre, infatti, i primi trasferimenti da Palermo a Rende, in Calabria. La notizia è stata comunicata oggi dall’azienda ai sindacati in uno scarno comunicato. I trasferimenti erano stati congelati dal colosso dei call center in Italia in attesa dell’esito delle trattative al Ministero dello sviluppo economico tra Exprivia, la società che si è aggiudicata la commessa Enel, e i sindacati. La scorsa settimana al Mise, la riunione sul nodo dei trasferimenti si è conclusa con nulla di fatto, dopo un lungo braccio di ferro tra la società e le organizzazioni dei lavoratori, che hanno bocciato la proposta di Exprivia di assumere con il Jobs Act (senza le tutele dell’articolo 18) 295 operatori su 398 dipendenti impiegati nella commessa, inquadrandoli al terzo livello e azzerando gli scatti di anzianità.
«In riferimento a comunicati ufficiali delle organizzazioni sindacali – si legge nella nota inviata oggi pomeriggio a tutte le sigle sindacali – che hanno dichiarato conclusa negativamente la trattativa per l’assorbimento dei nostri lavoratori sulla commessa Enel da parte dell’azienda subentrante, così come confermato da quest’ultima in dichiarazioni a mezzo stampa, vi rappresentiamo che nei prossimi giorni comunicheremo al personale interessato la decorrenza del trasferimento, in precedenza sospeso per consentire una positiva definizione della trattativa, presso la sede di Rende (Cs) dalla data dell’8 novembre».
Con la comunicazione di oggi, Almaviva imprime una nuova accelerazione ai trasferimenti e da martedì prossimo i primi 154 lavoratori dovranno necessariamente trasferirsi in Calabria: in caso contrario, perderebbero il posto di lavoro. Uno scenario che potrebbe cambiare solo grazie all’intervento del Governo. Al termine dell’ultimo vertice romano, la viceministro Bellanova si era impegnata a fissare la data per un nuovo incontro entro 15 giorni ma, occorre far prima.
«La trattativa con Exprivia si è interrotta a causa di due nodi insuperabili – spiega Rosy Contorno della segreteria regionale Uilcom – il trattamento economico dei lavoratori che perderebbero una quota economica sostanziosa e la mancata applicazione dell’articolo 18: questa è una posizione che i lavoratori hanno rifiutato in partenza. Ora abbiamo i giorni contati: Almaviva rimette in atto il suo ricatto, ed è chiaro che adesso dobbiamo spingere con il Governo che dovrà continuare la sua azione di mediazione con il nuovo fornitore. Dobbiamo puntare a riaprire il dialogo con Exprivia e fissare un incontro prima dell’8 novembre. Non c’è rifuto a trattare da parte dei sindacati – ha concluso -, ma vogliamo farlo in maniera costruttiva».