Combattere l'incuria e l'abbandono facendo fare dell'arte ai giovani artisti catanesi. È questo l'obiettivo del protocollo d'intesa firmato dall'ente di formazione artistico e l'amministrazione etnea. Già da aprile i primi sette studenti inizieranno a lavorare a due distinte opere sulla circonvallazione, nei pressi di Ognina. «Daremo una mano di colore a una città troppo grigia», afferma il primo cittadino Enzo Bianco
Allievi dell’Accademia contro il degrado Urban art in collaborazione con il Comune
Rendere Catania più «accogliente e attraente» attraverso le opere dei giovani artisti dell’Accademia delle belle arti del Comune etneo. È il contenuto del protocollo d’intesa firmato stamattina dai due enti rappresentati dal primo cittadino Enzo Bianco e dal direttore dell’Accademia Virgilio Piccari. Secondo i termini dell’accordo, gli studenti – coordinati dai docenti – realizzeranno le proprie opere di Urban art su beni mobili e immobili della città. Un’operazione a costo zero, che mira a combattere il degrado e far conoscere i nomi dei giovani artisti locali. «Daremo una mano di colore a una città troppo grigia», afferma Bianco secondo cui Catania «nel corso degli ultimi anni ha vissuto nel degrado».
«Cominceremo presto», spiega il sindaco. Nella settimana di Pasqua, dopo la metà di aprile, sette artisti lavoreranno in contemporanea su due punti della circonvallazione, nella zona di Ognina, per realizzare le prime opere. L’avvio dei lavori si trasformerà dunque in un evento che coinvolgerà i cittadini. Poi sarà la volta di altri punti, tra i quali anche San Berillo vecchio, precisa l’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo che proprio ieri ha effettuato un sopralluogo nel quartiere. Il delegato anticipa che già a partire da marzo verrà effettuata una sorta di chiamata alle armi rivolta agli artisti etnei – attraverso dei cartelloni pubblicitari – affinché si uniscano ai colleghi dell’Accademia nel progetto di valorizzazione degli angoli abbandonati di Catania.
Per Virgilio Piccari quello firmato oggi è un passo ulteriore per «l’inizio di un percorso. Proviamo a ridare bellezza a questa città, ha bisogno di carezze». La collaborazione tra i due enti si è proposta a livello istituzionale anche a dicembre, quando il Comune ha appoggiato la richiesta dell’Accademia di accedere a fondi ministeriali per trasformare in un museo e in spazi dedicati alla didattica il complesso delle vecchie raffinerie nei pressi di piazza Galatea, lungo viale Africa. Quello odierno diventa un ulteriore tassello della collaborazione sempre più stretta tra l’amministrazione e il mondo artistico catanese.