Ci sono due siciliani 'famosi' nel governo nazionale appena nato e guidato da enrico letta, uomo del gruppo di bilderberg. Come monti. Un altro bilderberg-man sulla plancia di comando di palazzo chigi. Per intenderci, si tratta di quell'esecutivo nato dall'inciucio tra pd e pdl.
Alfano e D’Alia nel governo Letta
Ci sono due siciliani ‘famosi’ nel Governo nazionale appena nato e guidato da Enrico Letta, uomo del gruppo di Bilderberg. Come Monti. Un altro Bilderberg-man sulla plancia di comando di Palazzo Chigi. Per intenderci, si tratta di quell’esecutivo nato dall’inciucio tra Pd e Pdl.
E chi sono i nostri ‘eroi’? Il primo, già si sapeva, è Angelino Alfano, segretario nazionale del partito di Berlusconi. Prende il posto di Annamaria Cancellieri al Dicastero dell’Interno e ricopre anche il ruolo di vice premier.
L’altro è Giampiero D’Alia, segretario regionale Udc, da oggi Ministro per la Semplificazione amministrativa.
Se seguiranno la scia dei loro predecessori, questi due ennesimi ministri siciliani, non faranno nulla per la loro terra. O, al massimo, danni. A quanto quanto pare è una tradizione.
Si spera solo che Alfano, ad esempio, abbia un po’ più di rispetto per la Salute dei siciliani e per i loro diritti, di quanto ne abbia avuto chi lo ha preceduto nella questione del Muos di Niscemi.
La Cancelleri, come ci ha brillantemente raccontato Antonio Mazzeo, in questo ultimo anno ha fatto di tutto per difendere gli interessi degli Usa e nulla per difendere i siciliani.
Per quanto riguarda D’Alia, non abbiamo ancora capito bene cosa farà. Certo di semplificazione se ne intende. Almeno a giudicare da come ha semplificato la struttura del suo partito in Sicilia: sono rimasti in ‘tre’. Più semplice di così….
Gli altri ministri:
All’economia Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia.
Agli Esteri Emma Bonino.
Alla Difesa Mario Mauro.
Alla Giustizia Annamaria Cancellieri.
Agli affari europei Enzo Moavero.
Agli Affari regionali Graziano Delrio (Pd), presidente dell’Anci.
Alle Infrastrutture Maurizio Lupi alle Infrastrutture.
Al Lavoro Enrico Giovannini , presidente Istat.
Alla Coesione territoriale Carlo Trigilia.
Ai Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.
Alle Pari opportunità Iosefa Idem.
Allo Sviluppo economico Zanonato.
Alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo.
All’Università e ricerca Mariachiara Carrozza.
Alla Salute Beatrice Lorenzin.
Agli Affari Costituzionali Gaetano Quagliariello.
All’Ambiente Andrea Orlando.
Ai Beni Culturali Massimo Bray.
Il giuramento domani alle 11.30 nel salone delle feste al Quirinale.
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