Destinario del provvedimento è stato anche Gaetano Manno, l'uomo già indagato per associazione mafiosa, a cui in passato erano state intestate le quote della Trasport Scavi, l'impresa ideata appositamente da Nicolò Coppola per realizzare lavori pubblici
Alcamo, confisca milionaria per i fratelli Coppola L’uso di prestanome e la protezione di Cosa nostra
Confisca da 1,7 milioni di euro ad Alcamo. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani, questa mattina, hanno eseguito il provvedimento emesso dal tribunale nei confronti di Nicolò e Leonardo Coppola, i due eredi del padre Francesco, e del loro prestanome Gaetano Manno. I tre erano già finiti sotto la lente della magistratura per intestazione fittizia di beni.
L’indagine Alqamah, a partire dal 2011, aveva svelato le modalità con cui soggetti condannati in via definitiva per mafia fossero comunqe riusciti a rimanere all’interno del tessuto economico attraverso l’uso di teste di legno, a cui venivano intestate le società.
Dagli approfondimenti patrimoniali è emerso che Nicolò Coppola abbia intestato al fratello Leonardo, al padre Francesco e al fidato Gaetano Manno – quest’ultimo già indagato nell’operaziojne antimafia Bagolino, insieme al reggente della famiglia di Alcamo Antonino Bonura – le quote della società Trasport Scavi srl. L’impresa, secondo la ricostruzione del tribunale, sarebbe stata costituita appositamente per realizzare importanti lavori come la strada provinciale 47 Alcamo-Castellammare del Golfo e il parco eolico di Alcamo e Partinico. Opere che avrebbero goduto della protezione di Cosa nostra.
La confisca è stata disposta per le società Trasport Scavi e I.c.s. srl, due villini, una partecipazione societaria e undici rapporti bancari.