Al via il premio dedicato a Escher «#Futuropresente a Enrico sarebbe piaciuto»

«Anche se dirlo può sembrare banale, a Enrico sarebbe piaciuto». Così Flaminia Belfiore – moglie di Enrico Escher, il giornalista e docente dell’ex facoltà di Lingue scomparso nel 2009 – parla del premio di giornalismo a lui intitolato. «Lo spirito è ricordare Enrico. E quello che mi rende contenta è che non è un premio giornalistico come gli altri», precisa. L’obiettivo del contest, che chiuderà i termini di partecipazione il 31 marzo, è raccontare l’innovazione a Catania. Un tema racchiuso in un hashtag: #futuropresente, tag che verrà anche utilizzato per pubblicare online tutti i lavori che verranno inviati. «Questa iniziativa lo rappresenta al 100 per cento – prosegue Belfiore, anche lei giornalista – si aggiudicherà la vittoria chi saprà interpretare al meglio questo tema così complesso». 

Il premio nasce da una collaborazione tra l’università di Catania e il Comune etneo, con il patrocinio dell’ordine regionale dei giornalisti. A contribuire economicamente sono la ditta Cogip Holding e la Federazione nazionale della stampa italiana. Due le sezioni: reportage e videogiornalismo. L’iscrizione è aperta ai giovani di età inferiore ai 35 anni che dovranno inviare gli elaborati tramite il sito creato per l’occasione. Nel caso del testo la lunghezza massima è di cinquemila battute, con la possibilità di integrare infografiche e immagini. I video dovranno avere la durata massima di cinque minuti. Il premio consiste in uno stage extracurriculare di tre mesi da realizzare all’interno della web tv dell’ateneo con un rimborso spese mensile da 500 euro. Ad assegnarlo sarà una commissione formata ad hoc da tre membri nominati dal sindaco di Catania Enzo Bianco, dal rettore di Unict Giacomo Pignataro e da un presidente scelto da entrambi. 

«Sono grata a chi lo ha voluto – dichiara Flaminia Belfiore – L’idea è stata sostenuta da Luciano Granozzi (delegato del rettore alla Comunicazione e collega di cattedra di Escher, ndr) e da Luca Ciliberti (giornalista de La Sicilia web)». Secondo la moglie, Enrico Escher «era avanti. E non è un modo di dire – chiarisce – È stato uno dei primi ad avere un pc, a comprare un cellulare. Cercava di capire quali nuovi linguaggi potesse offrire internet. Era un visionario tranquillo, non era un folle», ride Belfiore. «Incitava a guardare avanti, così come insegnava ai suoi studenti». E anche agli aspiranti giornalisti della testata universitaria da lui fondata, Step1, dalla quale molti dei giornalisti di Meridionews provengono.

Che progetto gli sarebbe piaciuto? «Bella domanda», esclama Flaminia Belfiore. «Io non so se Catania oggi offre così tanti spunti per l’innovazione. Sia tecnologica che in altri campi. La sfida è proprio questa, anche lui sarebbe stato in difficoltà». Un panorama locale che non sembra offrire molto spazio. «Spero che chi parteciperà avrà delle idee, personalmente non ne trovo. Ma il racconto sarà interessante; non vorrei essere nei panni della commissione che giudicherà – sorride – sono proprio curiosa di conoscere i risultati». 


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