Al liceo di Adrano è guerra per le piattaforme didattiche Preside punisce docenti. «Ministero vuole Teams, non Zoom»

La didattica a distanza è stata una delle tematiche più discusse all’interno del dibattito politico e nell’ambiente scolastico da quando le normative anti-Covid dettano la vita di tutti i giorni. Ad Adrano, all’istituto Verga Petronio Russo, le lezioni via web sono diventate terreno di scontro tra alcuni docenti e il dirigente scolastico Vincenzo Spinella. Il motivo del contendere è proprio la tipologia di piattaforma utilizzata per le lezioni. All’inizio dell’anno, alcuni docenti del liceo avevano fatto presente i diversi problemi di connessione che hanno avuto con Teams Io Studio, programma scelto dagli istituti scolastici, nonché da Spinella. Così, oltre 50 docenti per cercare di venire a capo alla questione hanno deciso di adottare il programma Zoom. Una scelta, quella dei professori, non digerita da Spinella, che ha risposto con dei provvedimenti disciplinari: tra questi, alcuni sarebbero consistiti in brevi sospensioni, divieto di fare i commissari esami di Stato o decurtazione delle ferie e dello stipendio. 

A confermare lo scenario a MeridioNews è Antonio Cacioppo, uno dei docenti che è stato raggiunto dai provvedimenti firmati da Spinella. «Dall’inizio dell’anno scolastico si sono inaspriti i toni e i rapporti fino a determinare un clima di malessere – afferma il docente al nostro giornale – Il preside mi ha inflitto una pena di due giorni di sospensione. Prima ci mandava le lettere direttamente, adesso agisce attraverso i sindacati, bypassando i docenti. Tutto perché abbiamo utilizzato un’altra piattaforma. Alcuni colleghi hanno comprato il programma in modo tale da attivare la funzione che non si interrompesse dopo un po’ di tempo, tra l’altro abbiamo utilizzato la nostra connessione dati. Nonostante questo ci sono state le sanzioni».

Da quanto sostiene il docente, a essere bocciata è stata anche la linea didattica che era stata approvata dal collegio docenti. «Ci ha bocciato i verbali – continua Cacioppo – Avevamo votato e approvato un documento prodotto sulla base di alcuni studi con cui veniva applicata la didattica integrata, ma il preside ci ha risposto che non era possibile farlo». Cacioppo ha ricevuto l’avvio del procedimento disciplinare lo scorso 21 aprile. Al professore, così come a tanti suoi colleghi, vengono contestate le ore di lezione svolte nella piattaforma non approvata. La didattica svolta dai docenti su Zoom dal preside viene considerata come non effettuata.

«Ci sono stati anche dei tentativi di riconciliazione, ma tutto è stato inutile – aggiunge il docente – Senza contare che molti colleghi che avevano ricevuto il provvedimento non hanno potuto ricoprire l’incarico di commissari durante gli esami di Stato – aggiunge il docente – Si tratta di undici persone a cui è stato vietato di fare esami». Secondo quanto affermato da Giorgio La Placa del sindacato Gilda Scuola, sarebbero 77 gli avvii totali di procedimenti disciplinari da parte del preside, dodici di questi sono stati chiusi con l’applicazione delle sanzioni. «Noi sindacati abbiamo chiesto che il preside Spinella venga sollevato dall’incarico provvisoriamente o spostato in un altro istituto – evidenzia La Placa – Ci sono state già delle ispezioni da parte del provveditorato, nessuno, prima delle segnalazioni di sindacati e docenti, era a conoscenza di ciò che è avvenuto in questa scuola». E proprio i sindacati – Fgu Gilda Unams, UIL Scuola, Flc Cgil e Snals Confsal insieme ai docenti puniti da Spinella, la scorsa settimana sono andati a protestare a Palermo, dove hanno incontrato il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti per far luce sulla questione. All’incontro con Suraniti e le sigle sindacali ha partecipato proprio Cacioppo, in rappresentanza dei colleghi. «Stiamo raccogliendo tutti i provvedimenti disciplinari, visto che mai nessuno aveva informato Suraniti – conclude la Placa – Dopo aver vagliato tutti i provvedimenti, l’Ufficio regionale valuterà le azioni da compiere».

Sui possibili provvedimenti Vincenzo Spinella, raggiunto dal nostro giornale, si dice sereno. «Ho applicato semplicemente la normativa. Il ministero ci ha dato delle linee guida con indicazioni precise – replica – La scuola deve garantire l‘offerta formativa e, al contempo, preservare la privacy: i genitori hanno firmato una liberatoria per quel tipo di piattaforma online». Spinella non fa un passo indietro: «I provvedimenti chiusi riguardano un numero ristretto di persone – spiega – I docenti parlano per slogan e vogliono agire arbitrariamente, forse perché hanno un pregiudizio nei miei confronti. Per il resto, non so che motivo abbiano di boicottare le lezioni. Io ho rispettato la norma». Sulle sospensioni ai docenti commissari per gli esami di Stato e sulle decisioni prese in collegio docenti, Spinella conferma: «Una volta che quei provvedimenti erano attivati, se qualcuno avesse fatto qualche ricorso poteva pure inficiare gli esami – risponde – Quindi ho dovuto farlo sempre nel rispetto delle leggi. Mentre sulla didattica mi sono attenuto alle linee fornite dal ministero». Il preside ammette di aver ricevuto delle ispezioni da parte del provveditorato «a causa di alcuni esposti fatti in forma anonima – conclude – Non so di nessun provvedimento nei miei confronti: ho sempre cercato di seguire la legge».


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