L'iniziativa organizzata da CoseControvento ha il senso di «riportare la cultura a offrirsi in piazza», spiega Enrico Iachello che è uno degli ideatori. «Non vogliamo ignorare, negare o dimenticare il coronavirus ma elaborare una visione complessiva», dicono
Al Bastione degli infetti un evento per la Cultura inFesta «Il Covid non può essere solo una questione sanitaria»
«Cultura inFesta. Libera nos a Covid». È questo il titolo dell’evento organizzato per giovedì 10 settembre al Bastione degli Infetti da CoseControvento. «Un evento in cui protagonista è la cultura che torna a esporsi e a offrirsi in piazza dopo lo stop dovuto al coronavirus», spiega a MeridioNews Enrico Iachello che è uno degli ideatori e organizzatori.
«I saperi umanistici e artistici sono stati zittiti dall’emergenza. Una pandemia, per lo stravolgimento complessivo che provoca, non può
essere affrontata senza cultura». Per questo si sono messi insieme studiosi, storici, poeti, artisti, musicisti per organizzare Cultura inFesta. «Non vogliamo fare una festa contro il Covid o per ignorarlo, negarlo o dimenticarlo – ci tiene a sottolineare Iachello – Il senso di quello che stiamo facendo è soprattutto mettere in luce che il virus non è una questione che può riguardare solo l’aspetto sanitario perché rimette in discussione anche la vita sociale e politica della comunità».
La pandemia dovuta al nuovo coronavirus e le necessarie misure restrittive che sono seguite «hanno ridisegnato anche i nostri rapporti sociali. Per questo – aggiunge Iachello – la cultura deve cominciare a riflettere sul problema della convivenza con questo virus e anche con l’eventualità di altri che verranno in futuro. Il punto di equilibrio a cui mirare sarebbe quello di elaborare una visione complessiva della questione riuscendo a non esporsi in modo avventuristico ma senza rinunciare alla libertà».
Nel pomeriggio di domani, intanto, il Bastione degli Infetti accoglierà l’evento che si aprirà con la benedizione di don Pietro Belluso e il racconto dalla storica del cristianesimo Arianna Rotondo. «Una benedizione per tutti, credenti e non, perché anche la religione è cultura», afferma l’ideatore. La neonatologa Ninni Decembrino farà poi una Riflessione per la vita; mentre sarà Francesco Grasso, meglio conosciuto come Franchina – la nota sex worker del quartiere San Berillo di Catania – ad approfondire il rapporto tra sesso e religione.
Altri protagonisti della serata saranno Marilina Giaquinta e Vincenzo Virgillito con una performance poetico-musicale e Anna Aiello con la leggenda moresca. Le musiche saranno a cura di Riccardo Insolia e Carmelo Dell’Acqua, mentre le poesie saranno curate da Daniela Orlando. Chiuderà la serata la proiezione delle fotografie di Fabrizio Villa con Quanto resta della notte?. Immagini che «danno forma
a quel che abbiamo vissuto indicando nella bellezza la via della ripresa», concludono da CoseControvento.