L’aeroporto ancora non c’è, ma la società che lo gestisce adesso ha una presidente. Scriviamo «lo gestisce» perché Irene Passarello, che guida il Cda della Aeroporto Valle dei Templi Spa dice di non amare il condizionale in questo caso. Imprenditrice nel settore delle strutture sanitarie private, che adesso si occuperà anche della società che si batte per ottenere quello che sarebbe il quinto scalo siciliano. Un aeroporto di cui non esiste progetto, di cui non si sa ancora la collocazione, il processo autorizzativo è ancora all’inizio e sarà lungo e travagliato, ma il gruppo di imprenditori che porta avanti quella che al momento è più che altro un’idea, ci crede. «Gli imprenditori sono così – spiega la presidente – Noi facciamo».
«Sono un’imprenditrice, ho una cooperativa sociale, faccio questo lavoro da 23 anni e negli ultimi 13 anni ho tre strutture pazienti problemi mentali – racconta a MeridioNews Passarello – Sono sempre stata attiva nel sociale e costruire l’aeroporto di Agrigento è un’impresa estremamente sociale. L’aeroporto è un bisogno collettivo, da qui nasce la nostra esigenza di scendere in campo. E io scendo in campo per sistemare i pezzi di questo puzzle. Questo bisogno si è protratto per tantissimi anni come un disagio, si è cominciato a parlare dell’aeroporto a metà degli anni Sessanta. Adesso è diventato un bisogno per tutto il territorio».
Un territorio che già soffre la carenza e l’inadeguatezza dei collegamenti con il resto dei centri dell’Isola. «Ci vogliono tre ore di autobus da Agrigento, da Gela, Palma di Montechiaro per arrivare a Palermo. E anche il nuovo treno che collega Agrigento all’aeroporto Falcone e Borsellino ha dato i primi disservizi facendo perdere l’aereo a diversi turisti». A oggi l’aeroporto di Agrigento ha avuto una prima apertura da parte del governo nazionale, ma niente di più. Il presidente della Regione, Renato Schifani, invece ha detto che non si tratta di una priorità, che in politichese è un’espressione che non lascia spazio all’ottimismo. «Già la società è formata – continua Passarello – Le gente non crede più all’altro e ha bisogno di un segnale. I politici hanno fatto politica, adesso basta, adesso facciamo l’aeroporto».
Ma non sarà un aeroporto privato. «Si tratta di uno scalo importante – dice ancora Passarello – le istituzioni non possono starne fuori. Si è formata una società di cui fanno parte cittadini, imprenditori e anche due Comuni che hanno aderito con delibera: Santa Elisabetta e Realmonte, oltre alla provincia regionale. È una Spa in cui sono coinvolti enti pubblici, è un nostro diritto. Questi investimenti sulle infrastrutture sono onerosissimi, ma è anche essenziale per lo sviluppo turistico e agroalimentare. È cambiata l’era, le esigenze sono cambiate, oggi il nostro territorio è conosciuto perché ormai viviamo sui social, quindi il turismo arriva, ma con un gravissimo disservizio ed è giusto che offriamo strutture adeguate».
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