Agrigento non cambiare: stessa acqua, stesso mare (inquinato)

E’ ARRIVATA L’ESTATE. DOPO UN INVERNO DI CHIACCHIERE GLI AMMINISTRATORI DELLA CITTA’ DEI TEMPLI SI CHIEDONO PERCHE’ LA CITTA’ E’ SENZA DEPURATORI E CON LE BOLLETTE PIU’ CARE D’ITALIA!

dall’ex Sindaco di Racalmuto
Salvatore Petrotto
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Come ogni anno ad Agrigento, all’approssimarsi della stagione balneare, lungo il suo litorale, ci si accorge che il mare è una fogna, che non ci sono depuratori e che si scaricano i liquami fognari sulla battigia.

La società che assicura in malo modo tali pessimi e costosissimi servizi è Girgenti Acque che, dopo sette anni di gestione, dal 2007 ad oggi, è riuscita solo ad imporre le bollette idriche più care d’Italia, a mandare nelle case dei cittadini il solito liquido, per niente ‘appetibile’ e che impropriamente viene chiamato acqua potabile.

Oltre a creare problemi al mare – e il mare inquinato, è noto, può provocare malattie infettive – Girgenti Acque è riuscita anche a consumare una discreta ed apprezzabile serie di ‘operazioni’, al vaglio della Procura della Repubblica di Agrigento.

Tant’è che quest’anno, ad esempio, Claudio Lombardo, dell’associazione ambientalista Mare Amico, ha pensato bene di lanciare un eloquente hashtag: #PROCURAPENSACITU!!!

‘Riteniamo – scrive Lombardo – ‘che la nostra città possa essere salvata solo dalla Procura della Repubblica di Agrigento, visto che dal punto di vista tecnico è risultato impossibile risolvere il problema’ e per queste ragioni il nostro messaggio è: ¬¬ #PROCURAPENSACITU!!!

Del resto, contro Girgenti Acque, giacciono da anni, presso la Procura della Repubblica di Agrigento, decine di denunce. Una delle prime è quella mia, risalente a febbraio del 2011. Ma ci sono da ricordare quelle presentate due anni fa, da oltre venti sindaci dell’Agrigentino; e poi c’è pure un atto ispettivo presentato lo scorso anno da 17 senatori di 5 Stelle, rivolto al Ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Il nocciolo della questione, oltre al pericolosissimo inquinamento ambientale, è emerso lo scorso anno, allorquando, a giugno, persino l’ex amministratore delegato , Carmelo Salamone, prima di dimettersi, ha denunciato i vertici di questa tanto discussa azienda.

Una società ormai interamente in mano all’azionista di maggioranza, Marco Campione, reo, a suo dire, di una lunga serie di atti non esattamente ‘nobili’. Si tratta di assunzioni sospette e di comodo di stretti familiari di sindaci, parlamentari e persino di qualche esponente delle Forze dell’Ordine che stava indagando sulla stessa Girgenti Acque, oltre che del figlio dell’ex Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D’Orsi.

Assunzion,e quest’ultima che definire inopportuna è poco, visto che si trattava del figlio del presidente del massimo organo deputato al controllo proprio di Girgenti Acque.

Il deus ex machina di queste ed altre macchinazioni è stato il catanese Giuseppe Giuffrida, già amministratore delegato di Girgenti Acque ed indicato dal Maggiore dei ROS dei Carabinieri , Lucio Arcidiacono, quale uomo vicino a numerose imprese ‘chiacchierate’.

Si tratta proprio di quel Giuffrida che risulta, per ora, l’unico amministratore di Girgenti Acque indagato dalla Procura della Repubblica di Agrigento, per inquinamento ambientale e tanto altro ancora.

La denuncia dell’ex amministratore delegato di Girgenti Acque, Carmelo Salamone, infatti, riguarda anche l’assunzione di personale pagato dagli agrigentini con delle salatissime bollette, ma utilizzato nelle aziende dell’attuale Presidente e dominus di Girgenti Acque, Marco Campione; aziende che, peraltro, nulla c’entrano con la gestione dei servizi idrici.

E poi il Salamone elenca una serie di ‘operazioni’ di forniture di beni e servizi, quali quella relative a dei contatori idrici discutibili, molti dei quali non installati. Si tratta di aggeggi comprati ad un prezzo irrisorio nell’Europa dell’Est e fatturati 13 milioni di euro da Girgenti Acque.

A pagare il conto, come al solito, sono stati sempre ai cittadini agrigentini, attraverso le bollette idriche più care d’Italia!

Adesso crediamo che sia arrivato il momento di incoraggiare il sostituto procuratore Ottavio Mosti che si sta occupando di questa delicatissima indagine a carico di Girgenti Acque, assieme ai suoi colleghi della Procura e del Tribunale.

Speriamo che l’hashtag #PROCURAPENSACITU lanciato da Mare Amico e non solo, produca gli effetti che un’ intera provincia agrigentina si aspetta ormai da tempo.


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