La deputata del Movimento 5 stelle, Angela Foti, chiede che venga rivista la composizione del comitato di sorveglianza sulla gestione dei fondi europei. Un'ulteriore richiesta riguarda i beneficiari della sottomisura 7.5 che favorirebbe gli enti di diritto privato: «C'è il rischio di un indebito vantaggio», si legge in una nota
Agricoltura, agronomi senza diritto di voto su Psr M5s: «Inconcepibile che siano stati tagliati fuori»
Il comitato di sorveglianza del programma di sviluppo rurale non ha tra i propri componenti con diritto di voto l’Ordine degli agronomi. La denuncia arriva da Angela Foti, deputata pentastellata e componente della terza commissione all’Ars, che ha predisposto una risoluzione e una mozione per superare la criticità. «Inconcepibile che queste figure siano state lasciate fuori, considerato che dalla comparazione della composizione degli omologhi comitati di altre regioni la rappresentanza degli agronomi è invece garantita – afferma -. Inoltre si tratta di una voce altamente qualificata che, se presente, apporterebbe un positivo giovamento ai lavori di gestione e programmazione del comitato di sorveglianza».
La parlamentare Cinquestelle ha anche predisposto un secondo atto in cui invece chiede una revisione dei beneficiari della sottomisura 7.5, relativa al «sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala». Secondo Foti, in questo caso c’è «il rischio di un indebito vantaggio per gli enti di diritto privato ammessi al finanziamento, una volta concluso il periodo di mantenimento dell’investimento». Motivo per il quale con l’atto parlamentare si chiede al governo di prevedere che gli enti di diritto privato dimostrino l’attività pregressa nei cinque anni precedenti la pubblicazione del bando.
Tra le richieste della parlamentare regionale, anche quella di includere tra i beneficiari gli enti e i soggetti gestori di parchi e riserve naturali regionali e «di escludere – si legge in una nota – dagli interventi ammissibili la realizzazione di nuovi immobili, promuovendo invece il recupero di immobili esistenti e scongiurando così ulteriori consumi di suolo».