Agorà (Rai3) alla Marcia per l’Indipendenza siciliana

Mentre i media tradizionali siciliani, tranne qualche eccezione, hanno snobbato la Marcia per l’Indipendenza Siciliana, andata in scena ieri a Palermo, una televisione nazionale ha seguito l’evento dall’inizio alla fine. Parliamo di Rai 3, che ha seguito la Marcia per conto di Agorà, la vivace trasmissione mattutina condotta da Gerardo Greco.

Ai colleghi romani, infatti non è sfuggito che  il vento indipendentista sta unendo l’Italia. Dal Veneto alla Sicilia, passando dalla Sardegna, sempre più regioni sognano di costruire un futuro lontano dalle grinfie di uno Stato centralista che non ha mai funzionato.

“Sapevamo che in Sicilia non è un fenomeno di massa come in Veneto, ma il fermento c’è ed è interessante cercare di capirne le ragioni” ci hanno detto i colleghi di Agorà. Che dovrebbero mandare in onda il servizio domani mattina.

Alla Marcia di ieri, hanno partecipato un migliaio di persone. Un’avanguardia di siciliani consapevole delle grandi possibilità negate alla Sicilia: “La nostra regione è quasi sempre al centro di attacchi che la descrivono come la palla al piede dell’Italia. Non è così. Lo Stato italiano ci deruba delle nostre risorse, con la complicità dei politici servi locali. Se si applicasse lo Statuto, la Sicilia sarebbe una regione ricca, supereremmo subito la crisi. Ma non ne vogliono sentire. Quindi meglio andare per la nostra strada”.

Anche se il cammino è lungo: “Certo, nelle scuole insegnano ancora che Garibaldi è stato un eroe. Mentre i media, in mano ai partiti romani, non danno spazio alle nostre rivendicazioni. Fa tutto parte di questo sistema sempre meno democratico”.

C’erano anche delegazioni di indipendentisti catalani, veneti e sardi:

“In Catalogna abbiamo lavorato per venti anni sui territori prima di portare in piazza milioni di persone. L’importante è cominciare- ha detto a LinkSicilia Jordi Mirò uno dei leader dell’Estat Catalan-   all’inizio quando chiedevamo la separazione dalla Spagna ci arrestavano. Oggi in tutte le scuole si insegna la nostra storia e tutta la Catalogna è unita dalla causa separatista”.

“In Veneto la gente si sta svegliando- ha aggiunto la delegazione di indipendentisti veneti- A volere la separazione dall’Italia sono per primi gli imprenditori stanchi di essere vessati dallo Stato. Anche noi abbiamo avuto ed abbiamo la stampa contro, ma quando il popolo prende coscienza dei suoi diritti, non c’è niente che possa fermarlo”.

Altrettanto determinati i separatisti sardi:” Cosa dobbiamo aspettare ancora? E’ chiaro come il sole che questa Italia non rappresenta le regioni. Presto se ne accorgeranno tutti”.

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