L’aggressione ai due vigili urbani e ai due ristoratori a Catania, confermati i domiciliari per uno degli arrestati

Sono stati confermati gli arresti domiciliari per l’uomo che giovedì sera a Catania ha dato uno schiaffo a una agente della polizia municipale. Il tribunale di Catania ha convalidato gli arresti domiciliari per Domenico Lombardo, 37 anni, l’uomo che giovedì sera ha aggredito insieme al fratello – Luciano, 33 anni – due vigili urbani e due ristoratori in piazza Sebastiano Addamo. Le accuse sono resistenza e offesa a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Tutto è nato dalla segnalazione dei ristoratori a proposito di un’auto parcheggiata dai fratelli Lombardo davanti al proprio ristorante, che si trova proprio accanto al bar-noleggio auto nel quale lavorano i due fratelli. Arrivati sul posto, i due agenti di polizia municipale hanno iniziato a compilare il verbale per sosta irregolare, ma a quel punto i due fratelli hanno iniziato a minacciarli e a insultarli. Poi – come testimoniano molti video, prodotti dai ristoratori e dalle telecamere di videosorveglianza – c’è stata l’aggressione fisica, sia nei confronti dei vigili urbani sia nei confronti del ristoratore Roberto Tudisco e della sua socia Sandra Di Bella. Successivamente i due sono stati arrestati dalla polizia.

Oggi il tribunale di Catania ha confermato i domiciliari per il fratello maggiore, mentre per il minore è stato emesso un obbligo di dimora nel Comune di residenza. Luciano Lombardo non risiede a Catania. Inoltre il questore di Catania ha disposto nei confronti di entrambi l’applicazione la misura di prevenzione personale nota Dacur (divieto di accesso alle aree urbane), che avrà la durata di tre anni. Con questo provvedimento il questore ha disposto il divieto di accedere o di stazionare per i due «nelle immediate vicinanze dei pubblici esercizi e dei locali di pubblico trattenimento». Questo tipo di provvedimento si applica a coloro che si sono resi responsabili di alcune tipologie di reati, tra cui la violenza e la resistenza a pubblico ufficiale, «qualora tali reati siano stati commessi all’interno o nelle immediate vicinanze di tali luoghi».

Quando, però, a questi fatti segue un arresto in flagranza di reato e l’arresto viene convalidato – come in questo caso – il divieto di accesso e di stazionamento non riguarda solo i pubblici esercizi nei quali si sono svolti i fatti, ma «è esteso a tutti i pubblici esercizi e i locali di pubblico trattenimento presenti nel territorio dell’intera provincia», in questo caso quella di Catania.


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