C'è un modo per salvare il posto di lavoro agli oltre mille e 800 dipendenti della gesip? di scena la società, fondata dal comune di palermo nel 2001, che oggi versa in una pesante crisi finanziaria. Si tratta di persone - in molti casi di padri di famiglia - ai quali si sta tentando di un futuro non problematico.
Affidare alla Gesip la manutenzione di scuole e impianti
C’è un modo per salvare il posto di lavoro agli oltre mille e 800 dipendenti della Gesip? Di scena la società, fondata dal Comune di Palermo nel 2001, che oggi versa in una pesante crisi finanziaria. Si tratta di persone – in molti casi di padri di famiglia – ai quali si sta tentando di un futuro non problematico.
Fino al 30 giugno – e quindi sino alla fine di questo mese – non ci dovrebbero essere. Per il futuro l’amministrazione comunale, con in testa il Sindaco Leoluca Orlando, è impegnata a trovare una soluzione, se è vero che la vicenda verrà affrontata a Roma.
Intanto un’idea su come dare una mano alla Gesip arriva da Nadia Spallitta, rielette al Consiglio comunale di Palermo nelle file di Italia dei valori. Che spiega: “Il Programma triennale delle opere pubbliche prevede, mediamente, 4 miliardi di euro per interventi da realizzare nel triennio, anche se annualmente, fino ad oggi, le somme effettivamente disponibili sono state circa di 200 milioni di euro. Le principali attività che il Comune svolge riguardano quasi esclusivamente interventi di manutenzione straordinaria di marciapiedi, scuole, alloggi, impianti che vengono appaltati allesterno”.
“A mio avviso – aggiunge Nadia Spallitta – potrebbe essere utile, per affrontare la vicenda Gesip, nellambito di una riorganizzazione delle società, e previa riqualificazione del personale aziendale, affidare istituzionalmente gli interventi di manutenzione straordinaria (circa 100 milioni di euro lanno) alla Gesip, con il conseguente superamento della necessità di reperire le risorse, ma utilizzando i fondi già esistenti ed oggetto di norma di appalti esterni. Inoltre , nelle more di questa riorganizzazione, potrebbe valutarsi lipotesi di prevedere -nel caso di appalti di manutenzioni straordinarie – che le ditte esterne si avvalgano in parte di personale della Gesip, con derivante riduzione dei costi dei lavori e possibilità di utilizzare queste economie proprio per colmare almeno parzialmente le lacune del bilancio correlate alla Gesip”.
E sempre a proposito di opere pubbliche cittadine, Nadia Spallitta, che nella passata consiliatura ha ricoperto la carica di presidente della commissione Urbanistica, osserva: “E davvero singolare che, in questi anni, pur nellesiguità delle risorse disponibili (mediamente sono stati stanziati ogni anno circa 200 milioni di euro per opere pubbliche, a fronte ad una esigenza di interventi triennali di circa 4 miliardi di euro), non sia stato speso sostanzialmente nulla, neanche delle risorse utilizzabili. Così, ad esempio , nel 2011 sono stati appaltati dallamministrazione cittadina solo tre interventi (riqualificazione di tre piazze : Bologni , Marina e piazza della Vittoria) per meno di una decina di milioni di euro. Non si comprende quali possano essere state le ragioni che abbiano impedito la realizzazione di tutti gli altri interventi dellelenco annuale”.
Il riferimento è alla giunta presieduta da Diego Cammarata. “Sono ovvie – aggiunge l’esponente di Italia dei valori – le ricadute negative che la città ha subito a causa della incapacità della precedente Amministrazione di spendere adeguatamente le risorse pubbliche. Credo che mettere a regime gli interventi pubblici sia un elemento fondamentale per creare nuovi circuiti economici e dare ossigeno ad una città impoverita e priva di servizi. Sarà questo uno dei compiti più delicati ma anche più importanti della nuova Amministrazione comunale di Palermo: assicurare la realizzazione delle opere pubbliche, anche acquisendo nuovi finanziamenti europei, e creando contestualmente indispensabili occasioni di lavoro”.