«Nessuna denuncia per furti o altri reati che coinvolgono rom». Alla polizia di frontiera dellaeroporto Fontanarossa di Catania i numeri parlano chiaro. La presenza quotidiana nello scalo catanese dei nomadi provenienti dal vicino campo sportivo non ha causato un aumento dei reati. Zero denunce. A destare preoccupazione, tra gli operatori e gli esercenti dellaeroporto, è piuttosto «limmagine che si dà ai turisti che arrivano a Catania».
Sono circa 200 i rom ospitati nel campo sportivo Fontanarossa, a poche centinaia di metri dal terminal arrivi. Molti di loro trascorrono diverse ore allinterno dellaeroporto, chiedendo lelemosina e presidiando le macchinette per il pagamento dei parcheggi. «È un buon giro daffari, una sola persona può ricavare anche 50-60 euro al giorno», fanno i conti dalla polizia. «Laccattonaggio non è un reato specificano quindi noi possiamo solo allontanarli, ma è una lotta impari perché abbiamo molti altri compiti da svolgere allinterno dello scalo». Secondo le forze dellordine non ci sono stati recentemente episodi tali da giustificare un aumento dellallarme sulla sicurezza. «La situazione è la stessa da quando li hanno trasferiti qui vicino analizzano dalla polizia ma le fiammate di attenzione mediatica seguono le dichiarazioni di qualche politico o di qualche associazione».
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Proprio ieri Pietro Agen, presidente della Confcommercio di Catania, aveva denunciato «linvasione dellaeroporto da parte degli zingari, una situazione grave, insostenibile ed imbarazzante». Agen ha parlato di «reati predatori che creano il panico tra chi li subisce». «Essere derubati di documenti e denaro durante un viaggio ha continuato corrisponde all’aver rovinato una vacanza e in questi casi si può parlare veramente di turismo negato. Vivere l’attesa in aeroporto sotto l’apprensione di essere derubati è altrettanto angosciante». La denuncia del presidente di Confcommercio, non riscontrata da dati, ha scatenato un immediato botta e risposta politico. Da una parte il Pd catanese, con in testa il senatore Enzo Bianco, ha ricordato che la scelta del campo di Fontanarossa come destinazione per i rom sgomberati dal palazzo delle Poste sarebbe dovuta essere provvisoria. «Ma per questa amministrazione scrivono i consiglieri del Pd pare che nulla sia più definitivo del provvisorio». Quindi linvito al sindaco Stancanelli di «darsi una svegliata e garantire ai rom una sistemazione decente e dignitosa, in un luogo consono dotato dei servizi necessari, liberando larea aeroportuale, in particolare l’ex campo sportivo di Fontanarossa che deve essere invece destinato allo sviluppo dellaerostazione». Nei progetti di investimento della Sac, la società di gestione dellaeroporto, proprio nellarea attualmente occupata dai rom dovrebbe nascere un mega parcheggio multipiano.
Lassessore alle Politiche Sociali, Carlo Pennisi, rivendica il lavoro svolto in questi mesi insieme alla Prefettura e allUnar e denuncia il tentativo di creare una «polemica ad arte». «Grazie a questo impegno spiega Pennisi il campo di Fontanarossa si sta gradualmente svuotando poiché un terzo dei soggetti rom, che hanno una particolare garanzia giuridica, sono già ritornati nelle regioni di provenienza». Un impegno che avrebbe avuto una battuta darresto per il recente sgombero di palazzo Bernini e che in questi giorni, promette lassessore, «si intensificherà».
Al campo sportivo di Fontanarossa nel frattempo manca lacqua da due giorni. «Cè il motore rotto», spiega il custode comunale che ci fa da guida e che non è molto daccordo con lassessore. «Lavoro qui da due mesi e il numero di persone non è mai diminuito, anzi, dopo lo sgombero di palazzo Bernini ne sono arrivate altre quindici circa». Gli ospiti del campo dovrebbero essere tutti muniti di un tesserino di riconoscimento rilasciato dal Comune. «Ma è impossibile controllarli spiega il custode perché sulla tessera non ci sono foto e se li scambiano in continuazione. Il risultato è che qua dentro può entrare chiunque». Nellimpianto vivono circa 200 persone, divise in due gruppi. Alcuni abitano nelle roulotte, posizionate nel terreno di gioco. «Sono loro i più pericolosi, di sera bevono e litigano», precisa il custode. Un secondo gruppo si è stabilito negli spogliatoi di fronte. Hanno portato i materassi fuori e dormono allaria aperta. Dentro mancano le condizioni igieniche sufficienti: gli spogliatoi sono in comunicazione con i bagni, dove il cattivo odore è nauseante, i water e le docce traboccano di escrementi e di acqua che risale dalle fogne, i cui canali sono rotti da una settimana.
«Ho chiamato i vigili urbani spiega il custode dicono di essere a conoscenza della situazione, ma che non possono fare niente. Ho anche chiamato lespurgo pozzi neri ma non sono venuti. Ci credo che in queste condizioni, si vanno a lavare nei bagni dellaeroporto». Manca la manutenzione, le aiuole sono gonfie di erba secca e di rifiuti. Qualche giorno fa è scoppiato anche un incendio. «Viviamo insieme alle zecche», denuncia una signora mostrando i segni sulle braccia. «Non so come facciano a vivere qui conclude il custode è una situazione indecente».
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