Adrano, randagi in struttura comunale «insalubre» Sopralluogo di Enpa e Lav, ma il sindaco smentisce

Un appartamento, situato nell’autoparco comunale di Adrano, è stato trasformato in un ricovero temporaneo per cani. A denunciare il fatto sono le associazioni animaliste Enpa e Lav della Provincia di Catania: i volontari, che parlano apertamente di «struttura abusiva», giovedì hanno effettuato un blitz sul posto, dopo quello di tre giorni fa a Biancavilla. La visita a sorpresa ha visto anche la presenza dei carabinieri, dell’Asp veterinaria di Paternò e della polizia municipale

«È stato portato ufficialmente alla luce il canile abusivo creato presso l’autoparco comunale – scrivono in una nota congiunta Enpa e Lav -. Una realtà ambigua e irregolare, nata come stallo temporaneo post sterilizzazione, di fatto si è trasformata nell’ennesima violazione delle norme vigenti e della tutela degli animali, costretti loro malgrado a stazionarvi mesi. Sono 21 – proseguono le associazioni – i cani detenuti all’interno di un appartamento di proprietà dell’amministrazione comunale, chiusi all’interno delle stanze, anche nel bagno, che abbiamo trovato allagato durante il sopralluogo, sembra per un guasto presente da tempo».

Le associazioni animaliste hanno inoltre sottolineato «quanto detto dal dirigente dell’Asp, che ha definito il posto insalubre e non idoneo alla detenzione degli animali e ne ha predisposto l’immediato trasferimento in canile». Ad aver cura dei randagi sono due associazioni: la prima è Upa (Uniti per gli animali), che curerebbero 19 cani. I responsabili hanno per altro contestato l’intervento di denuncia di Enpa e Lav. L’altra associazione è proprio l’Enpa, che ha più volte manifestato «il suo disappunto rispetto alla destinazione d’uso scelta dal sindaco per la struttura, nonché il suo dissenso rispetto alle modalità di gestione degli animali, sollecitando l’amministrazione al fine di smantellare l’area in questione».

Per Enpa e Lav si è di fronte a un fenomeno, quello del randagismo, contro cui gli enti locali non riescono ad attuare misure concrete e di lungo periodo, ma solo «soluzioni tampone»: «Serve un intervento deciso da parte della procura di Catania, sono troppe le segnalazioni rimaste inevase o ignorate degli organi preposti – aggiungono – tutto ciò sulle spalle dei cittadini e peggio ancora, sulla pelle di esseri senzienti che troppo spesso ci rimettono la vita». 

Dura la replica del sindaco Pippo Ferrante, che a MeridioNews critica la Regione Siciliana: «Da anni affrontiamo con grande impegno il problema randagismo – dice – nonostante il governo di Palermo, che ha delegato i Comuni, non fornisca né risorse finanziarie, né strumenti operativi, né uomini». Il primo cittadino ha poi precisato che «non è assolutamente vera l’affermazione che il posto è insalubre. I cani sono tenuti bene, puliti, microchippati e sterilizzati. Ai volontari forniamo il cibo. L’anno scorso il solo ricovero nel canile convenzionato – spiega Frerrante – è pesato sul bilancio comunale per circa 100mila euro, risultando uno dei capitoli di spesa più pesanti». Il sindaco ha infine ringraziato i tutor che hanno in affido i cani, ai quali il Comune fornisce anche medicine e antiparassitari. «La settimana prossima, con il dirigente dell’Asp, effettueremo un sopralluogo in un terreno comunale dove collocare un ricovero per cani, ma sempre provvisorio». 


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