La giudice per l’udienza preliminare di Catania Anna Maria Cristaldi ha condannato a nove anni e 8 mesi di reclusione per tentato omicidio l’adranita Sergio Nuccio Floresta, 53 anni, imputato nel processo per il ferimento, avvenuto ad Adrano il 13 luglio del 2021, di Vincenzo Sangrigoli, 51 anni, editore e dj dell’emittente Radio Flash. Il […]
Adrano, condannato a nove anni l’uomo che sparò al patron di Radio Flash
La giudice per l’udienza preliminare di Catania Anna Maria Cristaldi ha condannato a nove anni e 8 mesi di reclusione per tentato omicidio l’adranita Sergio Nuccio Floresta, 53 anni, imputato nel processo per il ferimento, avvenuto ad Adrano il 13 luglio del 2021, di Vincenzo Sangrigoli, 51 anni, editore e dj dell’emittente Radio Flash. Il ferimento avvenne tra Piazza Duca degli Abruzzi, davanti al teatro Bellini, e via Duca Misterbianco, zona centrale della cittadina catanese. Al culmine di un diverbio, Floresta esplose vari colpi di pistola contro Sangrigoli provocandogli ferite gravi. Il ferito venne trasportato in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro mentre Floresta si costituì ai carabinieri.
L’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali alla costituita parte civile: 10mila euro dovranno essere pagati a titolo di provvisionale. Sangrigoli era difeso dall’avvocato Francesco Metta del foro di Foggia, Floresta dall’avvocato Salvatore Burzillà. Il giudice ha anche ordinato la confisca e la distruzione dell’arma utilizzata da Floresta, una pistola Glock calibro 9×21. «Quale difensore della parte civile – commenta l’avv. Metta -esprimo la mia piena soddisfazione per l’esito del giudizio abbreviato. Il Gup di Catania ha correttamente qualificato la condotta del Floresta quale tentato omicidio in danno del Sangrigoli, proprio richiesto dalla difesa di parte civile. Conforme era stata la richiesta del pm di udienza. Mentre, inopinatamente, altro magistrato aveva espresso consenso a una proposta di patteggiamento per una pena commisurato al delitto di lesioni. Ci opponemmo energicamente, all’epoca, a questo avvilente compromesso. Le successive decisioni dei giudici hanno pienamente dato ragione alla impostazione accusatorio della parte civile. Giustizia è fatta».