Adolfo Messina, le intimidazioni e il New York Times Il valzer politico dell’ex presidente della Pubbliservizi

Un instancabile camaleonte della politica abile a sopravvivere a ogni stagione dei governi siciliani. Da braccio destro del senatore azzurro Pino Firrarello ad autonomista con Raffaele Lombardo, fino alla battaglia in nome della rivoluzione di Rosario Crocetta. Adolfo Messina è il nome di punta dell’inchiesta Cerchio magico, che ha fatto emergere un presunto sistema criminale che si sarebbe occupato della gestione degli appalti della partecipata Pubbliservizi. Affidamenti in cambio di Rolex, macchine di lusso e feste di compleanno che, secondo i militari della guardia di finanza, avrebbero avuto sempre come protagonista proprio Messina, all’epoca dei fatti presidente della società della Città metropolitana di Catania che si occupa di manutenzione e verde pubblico. Nel suo passato ci sono tanti cambi di casacca, la passione per il giornalismo, pur senza essere iscritto all’Ordine, e l’amore sfrenato per la politica

Nel 2010 i magistrati della procura di Catania bollano Messina come «un sapiente burattinaio». Il suo nome, pur non essendo indagato, finisce nell’inchiesta antimafia Padrini. Un terremoto giudiziario che scuote Paternò e fa emergere un’intercettazione in cui Messina parla con Carmelo Frisenna, candidato di Forza Italia – poi eletto e nominato assessore – al consiglio comunale ma per gli inquirenti «organicamente inserito nella famiglia mafiosa dei Santapaola». Quest’ultimo viene rassicurato dal suo interlocutore sul risultato delle urne: «No, no, non ti prendo per il culo! Che se ci sono io non il primo, arrivi il primo con la riboccatura», gli spiega Messina. 

Il suo curriculum contiene di tutto, tanto che il Corriere della Sera nel 2015, a firma del giornalista Gian Antonio Stella, gli dedica un articolo. Ci sono i suoi esordi al comitato di gestione della Usl 31 negli anni ’80 ma anche il periodo trascorso a palazzo Madama come addetto alla segreteria di presidenza di Forza Italia. Dagli azzurri però c’è il passaggio al fronte autonomista dell’ex presidente della regione Raffaele Lombardo. Il politico di Grammichele nomina Messina consulente con un mandato di quasi due anni e un compenso poco superiore a diecimila euro. Il cambio di casacca è dietro l’angolo e dopo il tracollo del centrodestra siciliano, con Lombardo che finisce coinvolto nell’inchiesta antimafia Iblis ed è costretto a dimettersi, Messina viene illuminato sulla via del centrosinistra. Nel 2013 è il candidato di punta della lista de I Moderati, l’eventuale premio di maggioranza lo farebbe diventare inquilino del Senato, essendo capolista, ma alla fine prevale il centrodestra e per Roma parte il giarrese Pippo Pagano

Mai domo, Messina diventa uno dei volti della rivoluzione antimafia di Rosario Crocetta. Il 22 giugno 2015 viene nominato presidente della Pubbliservizi. Passa soltanto un mese e nella sede della partecipata dell’ex provincia di Catania arriva una busta con quattro proiettili e una scritta: «Messina, stai veramente rompendo i coglioni. Continua e sei morto». Le presunte intimidazioni non si fermano e a ottobre 2016, dieci giorni dopo il compleanno festeggiato a casa dell’imprenditore Alfio Giuffridail presidente Crocetta decide di annullare una giunta di governo a Palermo per spostarsi immediatamente a Catania ed esprimere vicinanza al suo pupillo. L’ex sindaco di Gela chiede solidarietà per chi «è impegnato nel processo di moralizzazione della società». Nello stesso periodo però gli investigatori della fiamme gialle mettono insieme i pezzi del puzzle con le accuse di appalti pilotati corruzione a carico di Messina. Adesso emerge anche che quelle minacce potrebbero essere state false: «A oggi nessuna ipotesi ci porta a pensare il contrario», spiega il magistrato Fabio Regolo

Il fedelissimo di Crocetta a fine 2016 si dimette da Pubbliservizi – in aperto scontro con il sindaco Enzo Bianco – e costituisce il movimento politico Io c’entro. Tra i soci fondatori ci sono alcuni dei suoi fidati collaboratori, come Massimo Trombetta e Raffaele Pedi. Oggi entrambi finiti agli arresti. Le ultime apparizioni pubbliche dell’ex presidente di Pubbliservizi sono quelle avvenute a Catania, accanto al presidente della Regione, per lanciare #RiparteSicilia. La politica però non è l’unica passione di Adolfo Messina, che scrive pure di avere collaborato con il New York Times e l’Espresso, oltre ad avere studiato, rigorosamente online, alla Columbia University. Da tempo responsabile editoriale del sito online QTSicilia Magazine, più volte ha messo da parte il ruolo di amministratore per prendere in mano il microfono. Tanto da riuscire a intervistare per quasi due ore Crocetta


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]