Nel mirino dei carabinieri e della procura la gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue di Acqua dei corsari, a Palermo, e dei Comuni di Balestrate, Carini e Trappeto. A essere contestato è il reato ambientale
Acqua, giudice dispone il commissariamento dell’Amap Tra indagati c’è anche l’assessora Maria Prestigiacomo
I carabinieri hanno notificato un’ordinanza di commissariamento nei confronti dell’Amap spa, la società che gestisce il servizio idrico a Palermo, per il servizio di ambiente e depurazione. La misura cautelare è stata disposta dopo un’indagine dei carabinieri Forestali e di Balestrate sulla gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue urbane di Acqua dei corsari a Palermo e dei Comuni di Balestrate, Carini e Trappeto.
È stato nominato come commissario Luigi Librici, già direttore dell’Arpa Sicilia. Il provvedimento è del giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Morosini. La procura aveva chiesto il commissariamento dell’intera gestione della società. Le indagini sono state coordinate dai pubblici ministeri Bruno Brucoli e Andrea Fusco.
L’Amap è sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati come persona giuridica. Tra gli indagati risulta esserci Maria Concetta Prestigiacomo (ex presidente e attuale assessore del Comune di Palermo alle Opere pubbliche), Alessandro Di Martino (attuale amministratore unico di Amap), i dipendenti Angelo Siragusa, Adriana Melazzo, Dorotea Vitale. È contestato il reato ambientale per avere provocato l’inquinamento in un’area protetta e cioè quella del golfo di Castellammare.