Il presidente del Cai acese ha avviato una raccolta fondi per la realizzazione di un pozzo d’acqua in territorio subsahariano. Ma è il padre del giovane carabiniere a raccontare quello che considera l'atto d’amore più grande. «Giorgio vivrà in tante altre persone», dice Nino Privitera a MeridioNews
Acireale, un pozzo in Africa per Giorgio Privitera «Il gesto più bello è suo, ha donato gli organi»
In Africa sarà realizzato un pozzo per ricordare Giorgio Privitera, il giovane carabiniere acese scomparso il 25 marzo in un incidente d’auto, mentre svolgeva attività di servizio in provincia di Cuneo. «Una perdita da cui la città di Acireale è stata particolarmente colpita», ha scritto il commissario straordinario, Salvatore Scalia, nell’ordinanza con cui è stato proclamato il lutto cittadino il 28 marzo, giorno in cui, in una chiesa di San Sebastiano troppo piccola per contenere la folla presente, sono stati celebrati i funerali del militare. Per questo i componenti del Club alpino italiano di Acireale hanno deciso di presentare un progetto che porta il nome del ragazzo: Un pozzo per Giorgio Privitera.
«Giorgio era socio Cai sin da bambino – racconta Giuseppe Receputo, presidente del Cai Acireale -. I suoi genitori erano membri dell’associazione e gli hanno trasmesso, fin da piccolo, l’amore per la montagna e l’escursionismo. Tutti noi ricordiamo la passione e l’entusiasmo di quel ragazzo». L’obiettivo dell’iniziativa è quello di raccogliere una somma di denaro che possa essere destinata allo scavo di un pozzo in Africa. «Sono sufficienti 1.400 euro per scavare un pozzo nel territorio subsahariano – spiega Receputo – e molta gente ha deciso di partecipare anche con una piccola donazione».
L’esigenza di compiere un gesto concreto è stata accompagnata dalla «consapevolezza che questo progetto potrà essere un modo per ricordare Giorgio – spiega Receputo -, oltre a rappresentare un atto di umanità per quelle popolazioni disperate. Molti di noi sono stati impegnati in Africa in attività di volontariato e ci siamo resi conto di come l’acqua lì sia considerata il bene più prezioso».
I soci del Club alpino erano certi che la famiglia di Privitera avrebbe accolto e condiviso il progetto. «I genitori di Giorgio hanno per primi dimostrato di essere persone di grande generosità», continua il presidente dell’associazione, che dichiara l’intenzione di presentare una ulteriore proposta insieme agli iscritti all’associazione, stavolta indirizzata all’amministrazione comunale di Acireale. «Vorremmo che fosse intitolata una strada, una piazza o un parco di Acireale alla memoria di Giorgio Privitera, che è morto per servire la comunità – conclude – e stiamo già predisponendo la documentazione necessaria per l’istanza».
Se il progetto verrà realizzato «sarà un immenso piacere, per me, sapere che mio figlio potrà essere ricordato anche in un villaggio africano – commenta a MeridioNews Nino Privitera, padre di Giorgio -. Sono tanti i gesti di solidarietà che sono scaturiti da questa perdita, mia moglie per esempio ha deciso di donare parte delle somme che sono state raccolte durante il funerale a diverse associazioni benefiche del territorio». Ma il gesto più grande, ricorda il genitore, lo ha compiuto Giorgio. «Mio figlio aveva deciso di donare gli organi – racconta Nino Privitera – molte persone, adesso, vivranno grazie a lui».