Cumuli di rifiuti abbandonati nelle strade periferiche delle campagne circostanti ad Acireale. L’ultimo episodio che ha fatto tornare attuale il tema della spazzatura nell’Acese risale alla mattina di sabato scorso quando in via Mortara, la strada provinciale che porta verso Santa Tecla, un rogo ha bruciato la discarica abusiva accumulata dietro un muretto. «Non è una novità e non è l’unica zona in cui avviene – segnala a MeridioNews Fabio D’Agata, cittadino acese che in quella strada risiede e ha pure un agriturismo -. Da quando si è passati al nuovo sistema di differenziata porta a porta, nelle strade meno frequentate sono iniziate a spuntare queste montagnette di grossi sacchi neri che si stenta a credere possano essere semplici rifiuti domestici, ma piuttosto penso siano da ricondurre a qualche attività commerciale».
Scomparsi i cassonetti in città, da agosto in poi pare che la munnizza abbia trovato casa nelle aree agresti intorno al centro cittadino, anche a ridosso della riserva naturale orientata La Timpa. «Ho segnalato la situazione già varie volte alle autorità competenti, dai vigili urbani alle istituzioni locali – afferma D’Agata – anche perché c’è una sorta di piano consolidato per cui periodicamente questi mucchi vengono rimossi seguendo un elenco di siti segnalati. Non capisco perché questa zona non sia ancora stata inserita in quella lista e qui i rifiuti non vengano portati via».
L’assessore all’Ambiente del comune di Acireale, Francesco Fichera, contattato da MeridioNews, sostiene che «anche quell’area rientra nel nostro corposo elenco di luoghi a rischio che teniamo costantemente sotto controllo ed era stata ripulita proprio 15 giorni prima rispetto a questo ultimo spiacevole avvenimento di sabato. Inoltre – precisa – nel periodo immediatamente successivo all’introduzione della raccolta differenziata porta a porta, il fenomeno era più frequente e credo sia anche piuttosto fisiologico ma adesso è in assoluta decrescita». Il Comune intanto si è dotato di un sistema di video sorveglianza compreso di telecamere mobili attraverso il quale «molte persone colte in flagranza di reato mentre mentre gettavano rifiuti di ogni genere, anche in pieno centro storico, sono state individuate e multate».
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