Francesco Piazza, già agli arresti domiciliari per reati di droga, riceveva a casa le sue vittime. Dalla perquisizione della polizia, sono emersi documenti da cui potrebbero arrivare importanti novità. Si tratterebbe dell'elenco dei debitori, costretti a pagare a tassi anche del 100 per cento annuo
Acireale, preso in flagranza un usuraio pregiudicato Nella sua abitazione registri con molti pagamenti
Riceveva le sue vittime a casa, perché era già agli arresti domiciliari. Un usuraio, Francesco Piazza, di 43 anni, che prestava soldi a tassi d’interesse del 100 per cento è stato arrestato in flagranza nel suo appartamento ad Acireale, dove conservava un registro in codice di tutti i suoi debitori.
Il via vai sotto l’abitazione di Piazza ha insospettito i poliziotti. La prima ipotesi degli agenti è stata che continuasse l’attività di spaccio, reato per cui si trovava già ai domiciliari. Dopo un’attività di osservazione, dopo aver registrato l’ingresso dell’ennesimo soggetto che faceva visita all’uomo, gli agenti sono intervenuti. Trovandosi di fronte una sorpresa.
Nessuna traccia di stupefacenti nella casa, ma sul tavolo alcune banconote. Dettaglio che ha fatto insospettire le forze dell’ordine, anche perché l’uomo entrato in casa di Piazza era incensurato. Dalla perquisizione dell’appartamento sono emersi documenti, carteggi e agende su cui erano registrati conteggi in denaro. Secondo gli investigatori si potrebbe trattare di un vero e proprio libro mastro, con l’elenco delle vittime a cui Piazza prestava soldi con tassi da usura. I documenti trovati sono in mano alla sezione investigativa del commissariato che vogliono decifrare il linguaggio criptico usato.
La vittima che si trovava nell’abitazione al momento dell’irruzione dei poliziotti era costretta a pagare il suo debito con un tasso del 100 per cento annuo. Piazza è stato arrestato e portato nel carcere catanese di Piazza Lanza.
Proprio in questi giorni il consiglio comunale della cittadina ionica ha approvato il regolamento per aiutare le vittime del racket e dell’usura, con sconti sulle tasse locali. La reazione dei commercianti è stata tiepida, con pareri discordanti. Alcuni hanno affermato di non essere a conoscenza di episodi legati a pizzo o usura. L’operazione di oggi della polizia, però, sembra smentirli.